La sicurezza stradale nasce da un insieme di fattori: infrastrutture moderne e ben mantenute, controlli efficaci, ma anche una profonda cultura del rispetto e della responsabilità. Se ne è discusso a Nogarole Rocca, nel convegno “Sicurezza stradale. Cultura e infrastruttura”, promosso da Autostrada del Brennero in collaborazione con le istituzioni locali. Un appuntamento ormai tradizionale che ha riunito amministratori, forze dell’ordine e rappresentanti del mondo autostradale per ribadire l’importanza di un impegno condiviso.

Ad aprire i lavori all’ex oratorio di San Leonardo è stato il sindaco Luca Trentini, che ha ringraziato Autobrennero per la costante attenzione al territorio: “Gli incidenti stradali sono ferite che lacerano le comunità. Ogni occasione per diffondere la cultura della sicurezza, come quella di oggi, è un passo concreto per arginare questo fenomeno”, ha sottolineato.

Un messaggio condiviso anche dal presidente di Autostrada del Brennero Hartmann Reichhalter, che ha ribadito il valore del rapporto con i territori attraversati dall’A22: “Nel Dna della nostra Società c’è l’impegno a coltivare relazioni solide con le comunità locali. La sicurezza, lo sviluppo e la collaborazione sono i volti di questo legame. Oggi il nostro compito è proiettare Autobrennero nel futuro”.

Sui numeri ha invece posto l’accento l’amministratore delegato Diego Cattoni, ricordando che in Italia ogni anno le vittime della strada sono circa 3.000: “È come se scomparisse un paese delle dimensioni di Nogarole Rocca. Solo nel 2024 abbiamo investito 74 milioni di euro in manutenzioni, pari a circa 250 mila euro per chilometro, più del doppio della media nazionale. Nonostante la concessione scaduta, abbiamo continuato a operare con responsabilità, e ora auspichiamo che la gara per il rinnovo possa riprendere, così da avviare un piano da 10 miliardi di euro di nuovi investimenti”.

Il direttore tecnico generale Carlo Costa ha illustrato i dati che certificano l’efficacia di questo lavoro: “Dal 1999 a oggi gli incidenti sull’A22 sono diminuiti del 67,2%, quelli mortali dell’80,2%. Il tasso di incidentalità è di 15,97 punti, contro una media nazionale di 26,52. Non è fortuna, ma il risultato di investimenti costanti. Poiché il 93% degli incidenti è legato al fattore umano, la sfida ora è la digitalizzazione: ci stiamo preparando alla guida connessa e autonoma, partecipando a progetti europei di ricerca e innovazione”.

La dirigente della Polizia Stradale di Verona, Mirella Pontiggia, ha invitato a riflettere sull’aspetto culturale e personale della sicurezza: “Il rispetto del Codice della strada non deve nascere dal timore di una multa, ma dalla consapevolezza di proteggere la vita propria e altrui. Il 93,9% degli incidenti è causato da comportamenti umani: distrazione, uso del cellulare, mancato rispetto delle distanze, alcol. Per cambiare serve educazione, e per questo da anni collaboriamo con Autobrennero nel progetto didattico ABC, che ha coinvolto 30 mila studenti”.

In chiusura, Trentini ha portato il saluto del presidente della Provincia di Verona Flavio Massimo Pasini, ricordando l’impegno dell’ente per la sicurezza urbana: “Il 61% degli incidenti avviene in area urbana. La Provincia ha siglato 182 accordi di programma con i Comuni, per un valore complessivo di 63,8 milioni di euro, destinati all’ammodernamento e alla messa in sicurezza della viabilità locale. Tra i prossimi interventi, anche il potenziamento della strada provinciale 3”.

A conclusione dell’incontro, negli spazi esterni dell’ex oratorio è stata inaugurata una panchina bianca, simbolo di memoria per le vittime della strada e segno tangibile dell’impegno condiviso a ridurre, giorno dopo giorno, quelle ferite che ancora segnano troppe vite.

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