(Angelo Paratico) Nicholas Burgess Farrell è un bravo giornalista britannico che vive nel nostro paese da più di vent’anni, a Predappio, per essere precisi. Sua moglie, Carla, è italiana. Lui lavora come corrispondente per il glorioso settimanale britannico The Spectator, in stampa ininterrottamente dal marzo del 1711.

Divenne celebre anche in Italia quando fece una famosa intervista a Berlusconi, con la bandana in testa, durante la quale affermò che se un giovane o una giovane intraprendono la carriera del magistrato dovevano avere dei problemi mentali…Le sue corrispondenze dall’Italia brillano sempre per originalità e un sottile spirito british. Come si suol dire da tempo immemorabile “Inglese italianato, diavolo incarnato” ed è un po’ vero anche per lui

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La sua ultima corrispondenza allo Spectator riguarda i progressi scolastici di sua figlia Rita, sedicenne (in totale ne hanno 6 di figli) mentre sono in visita alla tomba di Dante a Ravenna: “Su un muro di fronte a noi, che probabilmente era lì fin dai tempi dei romani, e sicuramente fin dal Rinascimento, era scritto con vernice spray nera: “Palestina libera dal fiume al mare!”

Aggiunge anche che: “Mia moglie Carla e i nostri sei figli credono che Israele sia colpevole di genocidio a Gaza. Secondo un sondaggio, quasi due terzi degli italiani sono d’accordo. Secondo un altro, quasi la metà degli studenti italiani pensa che gli israeliani si comportino come i nazisti”. E poi aggiunge: “Magdalena, la nostra figlia di mezzo (18 anni), ha partecipato a una manifestazione nella vicina Forlì, dove frequenta la scuola di musica, durante lo sciopero generale nazionale di un giorno del mese scorso contro “Meloni fascista” e il “Genocidio”. Si era dipinta il viso con una bandiera palestinese su una guancia e la parola ‘FREE’ sull’altra e cantava: “Palestina libera dal fiume al mare!”.

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Poi aggiunge una descrizione di una tipica cena a casa loro dove Gaza è un argomento ricorrente: “Domenica sera, Giovanni-Maria (14 anni) aveva appena cucinato uno dei suoi piatti speciali, gli spaghetti al ragù, e Rita, in bikini nero nonostante l’aria frizzante dell’autunno, stava stendendo la pasta per preparare dei rotoli alla cannella. Magdalena andava avanti e indietro dal bagno con una sciarpa legata intorno alla testa come una kefiah. Ha conosciuto un ragazzo di nome Luca, studente di storia all’Università di Bologna, che dice di lanciare oggetti contro la polizia durante le manifestazioni contro tutto e tutti a cui partecipa. Mi ha mostrato un video in cui lui, a torso nudo, fa roteare i suoi impressionanti capelli neri lunghi fino alla vita”.

Devono incontrarsi e gli porterà delle uova dal loro pollaio e qui Farrell fa l’errore di chiederle: “Per mangiarle o per lanciarle alla polizia?”. Non avrebbe dovuto farlo perché lei inizia a far suonare “Bandiera rossa” con il telefonino, seguita da una canzone rivoluzionaria cubana, “Comandante Che Guevara”.

Farrell reagisce con l’inno fascista “Giovinezza” sul suo telefonino. A quel punto interviene anche sua moglie, a difesa delle bambine e allora Nicholas risponde: “Perché voi donne non andate a vivere con gli uomini palestinesi?”.

“Non potrebbero essere peggiori di te”, sbotta sua moglie, facendo scoppiare a ridere tutta la tavolata.

Così decide (errare humanun est perserare autem diabolicum) di leggere le ultime righe del suo  libro su Mussolini, in cui cita sua figlia Edda, da cui era separato: “Lo odiavo. Lo odiavo davvero. Credo che si possa odiare veramente solo qualcuno che si è amato. E quando ho visto lui, mio padre e tutti gli altri, impiccati in quel modo barbaro alla stazione di servizio di Piazzale Loreto a Milano, mi sono detta: “È stato l’ultimo atto d’amore degli italiani nei suoi confronti”».

«Niente male», conclude Rita e poi chiede: «Quante copie hai venduto del tuo libro?».