L’impegno di Franzoni, sindaco di Cerea e candidato regionale della Lega
“Prevenzione e medicina di prossimità devono essere le parole chiave per la sanità del futuro in Veneto e nella Bassa Veronese“. Lo afferma Marco Franzoni, sindaco di Cerea e candidato al Consiglio regionale con la Lega, intervenendo su un tema “considerato prioritario dai cittadini del nostro territorio, al pari della sicurezza”.
Franzoni individua 2 direttrici da seguire in modo sinergico: “Gli ospedali di Legnago e Bovolone sono un patrimonio da tutelare e valorizzare”.
“Da soli, però, non bastano, soprattutto alla luce della carenza di personale medico. È fondamentale anticipare le risposte ai pazienti, eliminando l’imbuto nei pronto soccorso. Per superare la logica dell’ospedale come unico presidio, serve potenziare telemedicina, servizi territoriali e assistenza nei luoghi della vita quotidiana, avvicinando le cure alle persone. Parallelamente, è indispensabile investire nell’alfabetizzazione sanitaria, così da rendere i cittadini più informati, consapevoli e partecipi nel proprio percorso di cura”.

Per rafforzare il sistema sanitario ed evitare il sovraffollamento dei pronto soccorso, prosegue Franzoni, “occorre garantire risposte rapide ed efficaci, soprattutto per anziani, persone fragili e con disabilità. La strada è quella della medicina di prossimità, che porta i servizi vicino ai cittadini e valorizza il personale sanitario, integrando telemedicina e assistenza domiciliare. In questo quadro, le Aggregazioni Funzionali Territoriali e le Case della Comunità in fase di sviluppo a Legnago, Cerea, Bovolone, Nogara, Cologna e Isola della Scala dovranno diventare punti di riferimento: nodi essenziali di una rete capace di ridurre gli accessi ai pronto soccorso e garantire continuità assistenziale“.
Il questionario sulla sanità della Bassa promosso da Franzoni
Dal questionario promosso da Franzoni nei giorni scorsi nell’ambito dell’iniziativa di ascolto “La Voce della Bassa”, emerge che per il 41% dei cittadini della Pianura Veronese la priorità è ridurre le liste d’attesa, mentre il 35% chiede di potenziare i pronto soccorso. Il 9,5% indica come urgente la presenza di più medici di base e pediatri.
“Su questo tema sappiamo di trovarci davanti a una criticità strutturale a livello nazionale, ma è necessario invertire la rotta. Il ruolo del medico è centrale e va messo nelle condizioni di essere esercitato pienamente: oggi molti professionisti sono sommersi dalla burocrazia, con il rischio di non riuscire a dedicare il tempo adeguato ai pazienti e di dover ricorrere troppo spesso agli specialisti, che a loro volta hanno liste d’attesa lunghe”.
Da qui l’importanza della trasformazione digitale: “La telemedicina permette allo specialista di affiancare il territorio in modo continuativo. Con la condivisione immediata degli esami e la possibilità di intervenire sui percorsi terapeutici, si ottengono risposte più rapide, riducendo il numero di prime visite richieste dalla medicina generale”.
La digitalizzazione, sottolinea, “deve diventare un alleato stabile del sistema sanitario. Medici di base e specialisti devono poter lavorare in rete, condividere informazioni in tempo reale e offrire diagnosi e terapie tempestive. Gli strumenti digitali consentono consulti, monitoraggio e cure anche da remoto: non sostituiscono la medicina tradizionale, ma la integrano, ampliando l’accessibilità soprattutto per chi vive in zone meno servite o convive con patologie croniche. Questo in parte sta già avvenendo nel nostro territorio, ma il sistema deve essere ulteriormente potenziato con il coinvolgimento di tutti”.
Franzoni conclude: “La sanità è una competenza regionale, come rappresentante della Bassa mi impegno a garantire attenzione su questo ambito prioritario. L’obiettivo è valorizzare gli ospedali di Legnago e Bovolone e, allo stesso tempo, portare le cure vicino alle persone, garantendo accessibilità, qualità e integrazione socio-sanitaria”.
