( Antonio Fasol*) E’ proprio vero che i cicli della storia spesso si ripetono, e a tale destino pare non potersi sottrarre neppure la storia delle religioni: chi avrebbe detto che antiche figure “clericali” (Druidi), divinità greche e romane, da Marte a Giove e compari sarebbero tornati in auge nel XXI secolo, dopo anni di anticamera in templi antichi e musei, o al massimo rispolverati in peraltro felici serie di fumetti( vd. Asterix) o film di animazione (Hercules, Mulan, ecc.).

Se ne sono accorti paradossalmente qualche tempo fa, in occasione di alcune sfilate carnevalesche cittadine in Italia, persino locali gruppi agnostici in cerca di visibilità sociale, quando, ignari delle conseguenze, hanno proposto di far sfilare, accanto alle classiche maschere tradizionali e alle caricature dei politici del momento, l’immagine barbuta di Giove, che avrebbe dovuto semplicemente dichiarare definitivamente, seppur goliardicamente, la propria…inesistenza!

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Apriti cielo (letteralmente!): sono insorte fior di associazioni neo-paganeggianti che, rivendicando la piena legittimità dei propri beniamini “celesti”, hanno costretto i promotori a ritirare l’iniziativa, dopo un ulteriore infelice tentativo di declinare, per così dire, su divinità apparentemente meno note, quali Iside et similia, senza considerare l’importanza che essa riveste (vd gli antichi culti misterici egizi incentrati sulla sfortunata moglie e sorella di Osiride) per gran parte delle correnti esoteriche, occultiste e persino teosofiche!

Sta di fatto che il neo-paganesimo è ormai largamente diffuso, e non soltanto in aree tradizionalmente fertili da questo punto vista, quali la Gran Bretagna e i Paesi nordici in generale, tanto da organizzarsi in Federazioni (Federazione Pagana) e in Ordini (Ordine druidico, dei Bardi e degli Ovadi). In tutta Europa sono infatti ormai diffusi ritrovi pagani, rivisitazioni e cerimonie, talora grottesche, di feste e “festival” paganeggianti, fino a veri e propri matrimoni pagani (handfastings), ecc.

L’origine storico-sociologica, aldilà delle manifestazioni tipicamente popolari e dell’inevitabile ricaduta commerciale e pittoresca, va ricercata innanzitutto nella cultura di stampo vagamente new-age, che promuove un approccio alternativo per antonomasia alla cultura occidentale “maschilista”, con l’accentuazione dei culti di matrice femminile (dalla Madre Terra o Gaia fino al diffuso movimento Wicca) e che si rifanno alla natura in generale (Ecologia profonda); inoltre, a fronte di una preconcetta avversione per la cultura cristiana in particolare, nella ricerca e valorizzazione di qualsiasi civiltà e cultura preesistenti, quali, in Europa, quelle celtiche e pagane in genere, emblematicamente rappresentate dalla diffusissima Halloween!

Da non sottovalutare, infine, il fattore politico, che spesso ha fatto leva, in funzione nazionalistica, sulla presunta riscoperta di antiche origini, spesso peraltro mitizzate, allo scopo di aggregare attorno ad un ideale unificante, popoli o raggruppamenti altrimenti non accomunati da valori autenticamente condivisi: in tal senso gli studiosi parlano di “religione politica”, emblematicamente rappresentate dai totalitarismi di ogni ideologia.

Il neo-paganesimo

Non è un caso che la Catalogna ha proposto significativamente di sostituire le troppo politicamente scorrette feste “natalizie” e “pasquali” nelle più diplomatiche feste “invernali” ed “estive” inibendo ad insegnanti ed educatori qualsiasi riferimento religioso in tali inevitabili periodi annuali…Oltre alla scarsa fantasia politica circa i nuovi nomi conferiti, a proposito di cicli e ricicli storici, forse sarebbe opportuno ricordare il breve ed infelice destino dei mesi “floreali” di illuministica e Robespierrana memoria (nonché della peraltro faticosissima “settimana” di dieci giorni che sostituì, durante la Rivoluzione francese appunto, quella millenaria tipicamente biblica).
Se resta vero che la storia è “maestra di vita”, pare purtroppo che abbia discepoli distratti in particolare fra i seguaci delle ideologie di ogni tempo, nazionalistiche o “naturistiche” che siano.

*GRIS diocesano Verona