Mancano i medici ma il numero chiuso c’è ancora
Sull’onda delle proteste per il numero chiuso a medicina il ministro Bernini lo ha sostituito con il ‘semestre filtro’, 6 mesi cui si possono iscrivere tutti, alla fine dei quali però c’è un test di sbarramento. Un semestre per modo di dire, perché dura dal 1° settembre al 20 novembre. Se non lo superi, di fare il medico te lo puoi scordare. Materie del test: fisica, chimica, biologia. Quelle che ci sono da sempre nel 1° anno. Le più ostiche. Quelle che moltissimi medici che curano, operano e salvano vite non sarebbero in grado di superare.

Tanto che 7 studenti su 10 non le superano. Ma anche quelli che passano verranno accettati a Medicina solo se ci saranno posti disponibili. E quei scatta un’ulteriore selezione basata sul punteggio ottenuto al test.
Si tratta evidentemente di una presa in giro. Per mettere una pezza alla vergogna dei test d’ingresso il Ministero s’è inventato il cosiddetto ‘semestre filtro’ che altro non è se non un escamotage per dare l’impressione che l’accesso a Medicina è possibile per tutti, ma che però alla fine se non passi i test cartacei resti fuori. Insomma: una furbata per scaricare sullo studente la responsabilità del mancato accesso.
Della serie: se non entri a Medicina la colpa è solo tua che non sai di chimica, biologia o fisica. Mica dell’errata programmazione del numero di medici degli ultimi 20 anni o dell’incapacità/mancanza di volontà da parte delle università di istruire un numero adeguato di studenti!
La presa in giro ha scatenato le proteste dell’Unione degli Universitari che denuncia la selezione mascherata che escluderà il 70% degli studenti: manifestazioni Oltre davanti al Ministero dell’Università e alla Sapienza, che raccolgono la solidarietà della Cgil.

Il ministro Bernini difende il suo ‘semestre filtro’ esattamente come i suoi predecessori difendevano i test d’ingresso. Secondo lei si tratta di una protesta politica che crea solo baccano e disturba chi vuole studiare.
Ma intanto i medici mancano.
