Treviso ancora leader. Verona la peggiore nella classifica di Legambiente
La 10ª edizione di Ecoforum Veneto si è conclusa oggi a Este con la tradizionale premiazione dei Comuni Ricicloni e Rifiuti Free, momento centrale dell’evento promosso da Legambiente Veneto insieme ai partner tecnici e istituzionali. L’edizione 2025 registra 303 comuni virtuosi, 8 in meno rispetto allo scorso anno, su un totale di 560 comuni veneti.
I Comuni Ricicloni – cioè quelli che non superano gli 80 kg di rifiuto urbano residuo (RUR) per abitante – sono 211, mentre i Rifiuti Free, in grado di mantenere il totale dei rifiuti smaltiti sotto i 75 kg pro capite, sono 92.
A fare da sfondo è l’obiettivo del Piano regionale rifiuti 2030, che punta all’84% di raccolta differenziata e a 80 kg di rifiuto residuo pro capite per tutti i comuni. Ad oggi il traguardo è raggiunto dal 69% dei comuni veneti.

Trevigiano ancora in testa, Polesine in forte crescita
Il primato spetta ai comuni dei bacini trevigiani, che mantengono performance nettamente superiori alla media regionale. Importante però anche il contributo del Polesine, che negli ultimi anni ha fatto registrare l’incremento più significativo nei risultati di raccolta e riduzione del rifiuto.
Il rapporto 2025, basato sui dati certificati dall’Osservatorio Rifiuti ARPAV, introduce anche una lettura più completa del rifiuto a smaltimento, che comprende non solo il secco residuo, ma anche scarti della differenziata, ingombranti e spazzamento. Un dato che in molti casi porta quasi a raddoppiare il valore del “secco” e che evidenzia l’importanza della qualità della differenziata oltre che della quantità.
Verona città la peggiore del Veneto
Il podio dei Consigli di bacino rimane invariato:
- Sinistra Piave: 72 kg pro capite, 89% RD
- Destra Piave: 74 kg pro capite, 90% RD
- Belluno: 104 kg, 86% RD
Verona Città, con 257 kg di rifiuto smaltito e il 57% di differenziata. La media regionale si attesta a 139 kg e 78% di raccolta differenziata.
L’aumento complessivo della produzione dei rifiuti, pari al +3,1% nel 2024 (459 kg per abitante equivalente), è una delle cause del leggero calo di comuni virtuosi rispetto allo scorso anno.
I migliori comuni per fascia di popolazione
Sotto i 5.000 abitanti
Il miglior comune è Possagno (TV), con soli 53 kg pro capite e il 93% di differenziata. Seguono:
- Colle Umberto (TV) – 54 kg
- Revine Lago (TV) – 56 kg
Il primo comune non trevigiano è Ponte nelle Alpi (BL), al 12° posto con 60 kg. Nei primi 40 posti, quasi tutti i comuni sono trevigiani.
Tra 5.000 e 15.000 abitanti
Si conferma sul podio Mareno di Piave (TV), con 49 kg di rifiuto smaltito e il 91% di RD. A seguire:
- Salgareda (TV) – 54 kg, 94% RD
- Fontanelle (TV) – 55 kg, 91% RD
Oltre i 15.000 abitanti
Anche nel 2025 domina Vedelago (TV), con 59 kg pro capite e il 90% di raccolta differenziata. Seguono Preganziol e Paese, sempre nel trevigiano.
Capoluoghi: bene Treviso e Belluno, gli unici a centrare gli obiettivi
Tra i capoluoghi di provincia, fanno registrare performance in linea con gli obiettivi 2030 solo:
- Treviso – 87 kg, 87% RD
- Belluno – 93 kg, 86% RD
Gli altri capoluoghi restano distanti dai target.
Comuni turistici: Abano Terme ancora al top
Nella classifica dei comuni con più di un milione di presenze turistiche annue:
- Abano Terme (PD) – 78% RD
- Cavallino-Treporti (VE) – 76% RD
- Bardolino (VR) – 72% RD, in miglioramento
In calo i “comuni bidone nero”
Scendono da quattro a tre i comuni con le peggiori performance di raccolta differenziata:
- Erbezzo (VR) – 23,4%
- Sant’Anna d’Alfaedo (VR) – 45,1%
- Valli del Pasubio (VI) – 49,2%
Esce dalla categoria Ferrara di Monte Baldo (VR), che cresce dal 30,6% al 59%.
Classifica generale: dominio trevigiano
La top ten dei comuni veneti a migliore gestione dei rifiuti è composta esclusivamente da enti del trevigiano. Il podio:
- Mareno di Piave
- Possagno
- Salgareda
L’appello di Legambiente Veneto
«Agire ora non è più una scelta: è un dovere verso la nostra terra», ha dichiarato Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto, invitando a costruire nei prossimi cinque anni le basi per obiettivi ancora più ambiziosi davanti alla sfida del cambiamento climatico.
