(Francesca Romana Riello) Verona premia la sua bellezza anche nel 2025. Lo fa con quella sobrietà tipica delle cerimonie cittadine che, però, riesce sempre a restituire un senso di appartenenza concreto. La data non è casuale: proprio in questi giorni ricorre l’anniversario dell’iscrizione di Verona nella lista dei siti Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, proclamazione del 30 novembre 2000 che quest’anno raggiunge il venticinquesimo anno. Un richiamo che si percepiva già entrando nella Sala degli Arazzi.

È l’Associazione Amici dei Civici Musei di Verona a ricevere il premio 2025, scelta che la Commissione valutazione candidature ha definito quasi naturale per il lavoro svolto in oltre trent’anni. In sala erano presenti il sindaco Damiano Tommasi, il presidente dei Consiglieri Emeriti Silvano Zavetti, il presidente del Consiglio comunale Stefano Vallani e Paola Marini, presidente della Commissione.

Un parterre istituzionale sobrio, come la mattinata, ma molto partecipe.

Il premio nella Sala degli Arazzi

A ritirare il riconoscimento è stata Isabella Gaetani di Canossa, presidente degli Amici dei Civici Musei. La si è vista emozionata, ma con quella compostezza che appartiene a chi conosce da vicino i musei cittadini e sa quanto valore custodiscano.

Il premio, istituito nel 2023, vuole proprio sottolineare il lavoro di chi, senza clamore, tiene insieme idee, progetti e cura quotidiana: un modo per dire che la bellezza di Verona è un patrimonio che va sostenuto passo dopo passo.

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Il valore della cittadinanza attiva

Nel suo intervento il sindaco Tommasi ha ricordato il ruolo decisivo dei cittadini: “Molto spesso eventi, progetti, idee vengono portati avanti grazie alla volontà silenziosa di cittadini e cittadine. Un impegno prezioso, a volte nemmeno riconosciuto, ma fondamentale per la comunità”.

Un passaggio che ha trovato eco nelle parole del presidente del Consiglio comunale Vallani. “Gli Amici dei Musei rappresentano quella parte della

comunità che non si limita a contemplare la bellezza, ma sceglie di farsene responsabile con passione e competenza”.

Le loro parole hanno dato al momento un tono più intimo, quasi un invito a riconoscere ciò che spesso sfugge allo sguardo quotidiano.

La motivazione e il riconoscimento

A spiegare il senso del premio è stato poi Zavetti, presidente dei Consiglieri Emeriti, che ha parlato di “un riconoscimento particolare”, costruito per mettere in luce chi lavora in favore della città sotto ogni aspetto della sua bellezza: artistica, culturale, monumentale.

Le candidature, numerose anche quest’anno, sono state valutate dalla Commissione con un’attenzione che si percepisce leggendo la motivazione: l’associazione viene riconosciuta per aver saputo rappresentare, attraverso i suoi soci e una guida illuminata, l’interesse della città verso il proprio patrimonio. Dai progetti di ricerca gestionale al recupero delle torri di Castelvecchio, dal progetto della Torre del Mastio al più ampio “Grande Castelvecchio”.

Il premio assegnato consiste in un’opera artistica selezionata tramite il concorso interno dell’Accademia di Belle Arti di Verona. Un gesto simbolico, ma anche un ponte con le nuove generazioni creative della città.

Un modo, forse, per ricordare che la bellezza di Verona continua a essere un patrimonio vivo, in movimento.