(di Gianni Schicchi) Presentato ieri nella Sala Udienze della Camera dei Deputati a Roma, il nuovo libro su “La Torre e il Palazzo abbaziale di San Zeno”, una voluminosa monografia di oltre 650 pagine sui due monumenti annessi alla basilica del Santo Patrono. L’opera promossa dalla stessa basilica mediante il Comitato per i festeggiamenti in onore di San Zeno presieduto dall’abate monsignor Giovanni Ballarini, ha goduto del patrocinio scientifico di ricerca del Dipartimento Cultura e Civiltà dell’Università degli Studi di Verona, da cui proviene la maggior parte degli studiosi coinvolti nella pubblicazione.
Il progetto editoriale, sostenuto dalla Fondazione della Banca Popolare di Verona, è stato avviato nel 2023 nella convinzione, maturata contestualmente ai restauri iniziati nel 2021 e da pochi mesi conclusi, che fosse giunto il momento di tornare ad indagare in maniera analitica l’edificio, sorto in pieno Medioevo a presidio dell’allora rinomata e potente cittadella monastica benedettina.
Alla presentazione di ieri a Roma, presieduta dall’onorevole Paola Boscaini, sono intervenuti: l’abate mons. Giovanni Ballarini, i curatori del volume prof. Fabio Coden e dott. Silvia D’Ambrosio, i professori Paolo De Paolis e Maria Clara Rossi per l’Università di Verona, Sergio Di Stefano per l’editore Silvana. Al termine si è unito per i saluti anche l’onorevole Marco Padovani.
Il libro ripercorre le vicende del Palazzo abbaziale e della sua iconica Torre che, con i suoi trenta metri di altezza,domina l’omonima piazza, teatro di eventi significativi per il passato di Verona. Si struttura attorno a due ampi Portfolio di immagini, che costituiscono l’ossatura visiva e interpretativa del volume. Questi apparati guidano il lettore attraverso un agevole percorso di comprensione, creando un ponte tra la memoria storica e la forma attuale di questo complesso che nel corso del Medioevo fu testimone della presenza di vari imperatori.

Tra i due album si collocano 26 saggi articolati in 5 sezioni. In apertura viene approfondito il contesto archeologico su cui si impianta il cenobio di San Zeno, seguito dalla seconda parte che ricostruisce le vicende politiche, religiose e sociali soprattutto di epoca medievale. Emergono vicende come il matrimonio di Ezzelino da Romano con Selvaggia, figlia di Federico II, che soggiornò proprio nel monastero.
La terza sezione è dedicata all’indagine della struttura, a partire dall’analisi delle sue fasi costruttive tra il Due e Trecento, della sua funzione e della sua unicità nel panorama degli edifici di questo tipo nelle cittadelle monastiche dell’Europa cristiana. All’interno delle stanze si conservano ancora ampie porzioni delle decorazioni pittoriche, tra le quali spicca di certo la celebre scena dell’omaggio al sovrano, forse la figura biblica di Salomone, da parte delle delegazioni provenienti dalle più remote regioni del mondo conosciuto. Si tratta di una testimonianza eccezionale e per questo scelta come copertina del volume: le sue notevoli dimensioni, l’ottimo stato conservativo, la grande freschezza del disegno e la qualità cromatica, nonché l’eccezionalità del tema rappresentato la rendono fra le più importanti testimonianze nel panorama italiano del XIII secolo.
Di grande rilievo è anche lo studio dedicato ai numerosi graffiti incisi sugli intonaci interni, oggetto di una campagna di catalogazione e analisi svolta con metodologie tradizionali e tecnologie avanzate. La quarta sezione riguarda le opere medievali della collezione di San Zeno sistemate in una delle sale della torre in quello che, già l’architetto Libero Cecchini nei restauri degli anni ottanta e novanta del Novecento, aveva eletto a luogo deputato all’esposizione degli oggetti di pregio dell’abbazia.
Chiude il volume la parte dedicata ai restauri, che documenta un arco cronologico molto ampio – dal Settecento all’età contemporanea – affrontando i temi chiave della conservazione, della tutela e della fruizione. Particolare risalto è dato però agli interventi recenti sulle murature esterne e di miglioramento sismico che hanno permesso l’acquisizione di nuovi dati storici sul monumento e soprattutto la sua salvaguardia.
A testimonianza della volontà di valorizzare e diffondere la conoscenza di questo straordinario esempio di architettura medievale, l’intero volume, che sarà distribuito in trenta paesi al mondo, è stato integralmente tradotto in lingua inglese per renderne accessibile la consultazione al pubblico internazionale.
Il volume sarà presentato al pubblico veronese, venerdì 12 dicembre alle 17 nella basilica, dove per la Chiesa di Verona presenzieranno, il vescovo mons. Domenico Pompili, e l’abate di San Zeno mons. Giovanni Ballarini. Per il mondo della cultura e della ricerca, la rettrice dell’Università di Verona, prof.ssa Chiara Leardini, il direttore del Dipartimento Culture e Civiltà, prof. Paolo De Paolis, il direttore editoriale di Silvana Editoriale, dott. Sergio Di Stefano. Per l’ente finanziatore della pubblicazione, l’avv. dott. Carlo Fratta Pasini, presidente della Fondazione Banca Popolare di Verona. In rappresentanza del territorio e delle istanze di tutela dei beni culturali, il soprintendente dott. Andrea Rosignoli della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza, e Damiano Tommasi, sindaco di Verona. Inoltre, è prevista la partecipazione dei curatori del volume, il prof. Fabio Coden, docente di architettura medievale dell’Università di Verona, e la dott.ssa Silvia D’Ambrosio, referente dei progetti culturali dell’Associazione Chiese Vive di Verona. L’incontro sarà moderato dalla dott.ssa Cristiana Beghini, direttrice dell’Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici della Diocesi di Verona, e accompagnato dalla Nova Schola Gregoriana di Verona, diretta da mons. Alberto Turco.
