La Famiglia Tessari guida Ca’ Rugate nell’olimpo del vino 2026 ed entra nella top 100 dei migliori vignaioli
L’eccellenza veronese brilla nel mondo, Ca’ Rugate tra i 100 migliori vignaioli d’italia: una nuova stella scaligera nel firmamento dell’enologia italiana. La cantina Ca’ Rugate è stata ufficialmente inclusa nella lista d’élite della guida “I Migliori 100 Vini e Vignaioli d’Italia” 2026, curata da due giganti del settore: Luciano Ferraro, vicedirettore del Corriere della Sera, e James Suckling, tra i critici enologici più influenti a livello globale.
La pubblicazione, quest’anno, non è una semplice rassegna, ma un manifesto: è interamente dedicata alla nuova generazione del vino italiano, un gruppo di cantine e vignaioli talentuosi che stanno riscrivendo le regole del “Vigneto Italia” unendo salde radici tradizionali a una spinta decisa verso innovazione e sostenibilità.

Biologico, famiglia e territorio: la forza di Ca’ Rugate
Ca’ Rugate si inserisce in questo contesto evolutivo con la forza di una storia centenaria e una solidità familiare giunta alla quarta generazione. Il segreto del successo non risiede solo nella longevità, ma in una precisa filosofia produttiva: la valorizzazione maniacale dei vitigni autoctoni del Soave Classico, della Valpolicella e dei Lessini.
Sono proprio questi territori a dare vita a vini “identitari e riconoscibili”, distinti da una cura meticolosa che include la conduzione interamente biologica delle vigne e una minuziosità nella produzione che ha consolidato l’azienda come un riferimento nel panorama vitivinicolo nazionale.

La voce dell’orgoglio: “Ci conforta che la strada è quella giusta”
L’inserimento in una lista così autorevole è il culmine di oltre un secolo di attività della famiglia Tessari e un autorevole riconoscimento del loro costante impegno nella ricerca della qualità.
Michele Tessari, titolare ed enologo aziendale, ha espresso con emozione la dedica del traguardo: «Essere inseriti tra i 100 migliori vignaioli d’Italia è un riconoscimento che ci riempie di orgoglio. È un risultato che dedichiamo alla nostra famiglia, a chi ci ha preceduto e a tutti coloro che ogni giorno lavorano nelle nostre vigne e in cantina con impegno e passione».
L’enologo ha voluto sottolineare la responsabilità che deriva da questo successo: «Da quattro generazioni cerchiamo di interpretare al meglio i territori che ci sono stati affidati, rispettandoli e valorizzandoli. Questo traguardo ci conferma che la strada intrapresa è quella giusta e ci sprona a continuare con ancora maggiore responsabilità e visione».
