(di Francesca Romana Riello) .Ápeiron | Senza confini, Palazzo Forti si riapre all’arte contemporanea e torna ad aprire le sue sale, ma soprattutto a farsi vivere. Tutti i sabati, da gennaio a marzo 2026, lo storico edificio veronese accoglie il progetto espositivo promosso dalla Galleria d’Arte Moderna e curato da Patrizia Nuzzo e Isabella Brezigar. Un percorso che rimette in relazione arte contemporanea, città e memoria, riportando Palazzo Forti dentro il tempo presente.
Dopo la riapertura dello scorso ottobre, che in soli dieci giorni ha portato oltre 1.500 visitatori tra le sale del palazzo, l’Amministrazione comunale sceglie di dare continuità a un progetto culturale che punta sull’accessibilità e sulla qualità.
«Alla luce dell’entusiasmo dimostrato dalla comunità, sottolinea l’assessora alla Cultura Marta Ugolini ,proponiamo per il 2026 un nuovo progetto che rafforza il legame tra la cittadinanza e questo luogo storico, mantenendolo aperto e fruibile».

Ápeiron | Senza confini, dieci sale come spazi di scoperta
Il percorso espositivo attraversa dieci ambienti di Palazzo Forti, trasformati in spazi di scoperta e meraviglia. Le opere dialogano con l’architettura e con la storia del luogo, costruendo un racconto che supera i confini temporali e disciplinari.
In mostra lavori di grandi protagonisti della scena artistica internazionale come Cindy Sherman, Vanessa Beecroft, John Isaacs e Alik Cavaliere, selezionati dal nucleo contemporaneo della collezione civica della Galleria d’Arte Moderna Achille Forti. Opere a lungo custodite nei depositi del Palazzo, che tornano ora visibili e capaci di parlare al presente.
Le opere e le domande del nostro tempo
Le installazioni affrontano temi che attraversano la società contemporanea: dalla comunicazione sempre più polarizzata alle relazioni delle giovani generazioni, dal fascino effimero del successo nello star system globale all’identità di genere, fino alle questioni etiche poste dal progresso scientifico e tecnologico.
Temi universali che trovano risonanza nelle sale cariche di storia di Palazzo Forti e che offrono al pubblico chiavi di lettura attuali, capaci di intrecciare linguaggi artistici e riflessione sociale.
Voci Forti, tra storia, architettura e contemporaneo
Accanto al percorso espositivo prende forma Voci Forti, il programma di incontri che riunisce storici dell’arte, esperti e professionisti che, per oltre venticinque anni, hanno contribuito alla vita e alla valorizzazione di Palazzo Forti.
Gli appuntamenti saranno dedicati alla storia dell’edificio, straordinario risultato di secolari stratificazioni storiche e architettoniche, alle sue decorazioni, agli interventi di restauro condotti da Cecchini e alle opere del comparto contemporaneo, in un rinnovato dialogo tra passato e presente.
Un dialogo che non ha l’ambizione di chiudere un discorso, ma di riaprirlo. Palazzo Forti torna così a essere non solo contenitore di opere, ma spazio attraversabile, interrogante, vivo. Un luogo che la città è chiamata di nuovo a frequentare, senza confini netti tra passato e presente.

