Politica, economia e affari nella pianificazione urbanistica di Verona dal dopoguerrra a oggi
Sabato 20 dicembre alle 10 a a Palazzo Erbisti, in via Leoncino 6, Giorgio Massignan presenterà sul suoi nuovi libro ‘Il cemento è servito’ con cui ripercorre la storia dell’Urbanistica a Verona dalla Ricostruzione dopo la 2ª guerra mondiale al boom economico, fino all’emergere delle nuove sensibilità che puntano su uno sviluppo sostenibile attraverso la riconversione e il riutilizzo degli edifici.
Massignan illustra come, anche in tempi recenti, le scelte amministrative non sempre appaiono compatibili con il risparmio di suolo.
Il volume raccoglie il pensiero di una vita in tema di urbanistica a Verona ed è una denuncia di come, a furia di compromessi, si sia perso il senso di una pianificazione a misura d’uomo e rispettosa dell’ambiente.

La tesi è che l’influenza esercitata dal soggetto privato su quello pubblico nella pianificazione urbanistica delle città ha finito per sostituire l’economia alla politica, condizionandola a tal punto nelle scelte da compromettere il senso stesso dell’abitare un territorio.
“Ho visto in Giorgio tanta amarezza– dichiara Giorgio Montolli, il giornalista che intervisterà l’autore-, soprattutto per la riduzione degli spazi di confronto nell’affrontare certi temi. Ecco perché non c’è un editore dietro il suo libro: quelli interpellati, anche i cosiddetti editori di sinistra, hanno dato forfait o sono scomparsi nel nulla a riprova che destra e sinistra ormai rispondono alle stesse logiche. È un libro che corre su due binari: il primo è alla portata di tutti e i lettori veronesi troveranno nelle parole dell’autore luoghi familiari; il secondo è più tecnico e deriva dalle competenze di Giorgio come architetto urbanista. Si può essere in disaccordo con Massignan riguardo le sue tesi ma contrastare il suo pensiero con il silenzio (che conosco molto bene per vicende personali) è solo il segno di una grande povertà intellettuale e un disamore per le istituzioni che sulla dialettica dovrebbero costruire il futuro”.
