Dazio di 3 euro dal 2026
L’Unione europea si prepara a cambiare le regole per milioni di spedizioni che ogni anno raggiungono i consumatori europei. Si tratta dei cosiddetti “piccoli pacchi”, quelli con un valore inferiore ai 150 euro, che oggi entrano nel mercato comunitario senza pagare dazi doganali. Un flusso in costante crescita, alimentato soprattutto dall’e-commerce extraeuropeo, che ha spinto le istituzioni di Bruxelles a intervenire.
Il Consiglio dell’UE ha infatti deciso di introdurre un dazio doganale forfettario di 3 euro su tutte le spedizioni di valore inferiore ai 150 euro. La nuova misura entrerà in vigore a partire dal 1° luglio 2026 e segna una svolta nella politica doganale europea.
L’obiettivo dichiarato è triplice: garantire una concorrenza più leale tra le imprese europee e quelle di Paesi terzi, rafforzare la protezione dei consumatori e contrastare le frodi. Finora l’esenzione dai dazi ha favorito operatori extra-UE, spesso in grado di offrire prezzi molto competitivi grazie a costi di produzione e obblighi normativi inferiori rispetto a quelli sostenuti dalle aziende europee.
Secondo la Commissione, il volume dei piccoli pacchi è ormai arrivato a livelli difficilmente gestibili per le autorità doganali nazionali. La frammentazione delle spedizioni, talvolta accompagnata da dichiarazioni di valore non corrette, ha reso più complesso il controllo sulla sicurezza dei prodotti e il rispetto delle norme europee, dalla tutela dei consumatori agli standard ambientali.
Il contributo di 3 euro per pacco, pur contenuto, punta anche a responsabilizzare le piattaforme di vendita online e a semplificare le procedure di sdoganamento, rafforzando la tracciabilità delle merci. Bruxelles sottolinea come la misura non abbia finalità punitive nei confronti dei consumatori, ma rappresenti un passo necessario per riequilibrare il sistema.
Con l’entrata in vigore prevista nel 2026, Stati membri e operatori del settore avranno tempo per adeguarsi alle nuove regole. Intanto, la decisione del Consiglio riaccende il dibattito sul futuro del commercio elettronico e sulla necessità di proteggere il mercato unico europeo in un contesto di globalizzazione sempre più spinta.
