Saranno i giovani agricoltori i protagonisti della mobilitazione in programma domani, 18 dicembre, a Bruxelles. La delegazione di Coldiretti Veneto sarà composta da oltre duecento under 30, di cui circa cinquanta veronesi, rappresentanti delle nuove generazioni dell’agricoltura regionale determinate a difendere il proprio futuro e quello del sistema agroalimentare europeo.

“I giovani agricoltori sono determinati a tutelare la loro scelta di vita e il futuro del settore primario – dichiara Marco De Zotti, delegato regionale di Coldiretti Giovani Impresa Veneto –. Difendendo i nostri interessi proteggiamo anche i cittadini consumatori”.

La manifestazione è finalizzata a richiedere alle istituzioni europee un confronto democratico e lungimirante, affrontando le scelte strategiche degli ultimi anni e interrogandosi sul futuro dell’Europa. De Zotti solleva dubbi sulla considerazione del cibo come elemento strategico e sulla priorità della sicurezza alimentare: “Ci chiediamo se l’Europa voglia ancora garantire l’autosufficienza alimentare e ridurre la dipendenza da Paesi terzi”.

Accanto alle questioni economiche, i giovani agricoltori pongono anche temi ambientali: “In un’epoca segnata da eventi climatici estremi e dissesti idrogeologici, indebolire la presenza degli agricoltori sul territorio significa compromettere la cura e la tutela dell’ambiente”, spiega De Zotti. Coldiretti Veneto chiede inoltre maggiore chiarezza sulla sostenibilità, a seguito del ritiro del dossier che assolveva il glifosato dai rischi per la salute, e invita a riconsiderare alcuni studi che indicano l’agricoltura come fonte di inquinamento.

Il discorso tocca anche aspetti sociali, culturali ed economici: “Rinunciare all’agricoltura vuol dire abbandonare territori sicuri e curati, mettere a rischio tradizioni, culture e settori come il turismo”, prosegue De Zotti.

Le difficoltà degli ultimi anni non mancano: aumento dei costi energetici, scarsità di manodopera, prezzi agricoli inferiori ai costi di produzione, danni da fauna selvatica e insetti alieni, effetti del cambiamento climatico e concorrenza sleale da Paesi con standard più bassi.

“In questo contesto – conclude De Zotti – chiediamo all’Europa se, dopo aver perso parte della manifattura e dell’industria, intenda rinunciare anche all’agricoltura. Tagliare il 20% delle risorse della Politica Agricola Comune significherebbe mettere a rischio uno dei pilastri dell’Unione Europea, con conseguenze irreversibili per tutti i cittadini. Per noi è un rischio troppo grande”.

Domani, dunque, saranno i giovani agricoltori veneti in prima fila a Bruxelles per difendere l’agricoltura europea e richiamare l’attenzione sulle sfide che il settore deve affrontare.