(di Francesca Romana Riello).Carenza di OSS: all’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona mancano almeno 230 Operatori socio sanitari e, per colmare i vuoti, sempre più spesso sono gli infermieri a essere impiegati in mansioni che non competono al loro profilo professionale.
Una situazione che la Uil Fpl Verona definisce grave e strutturale, con ricadute dirette sulla qualità e sulla sicurezza delle cure. Una condizione che, avverte il sindacato, non può più essere considerata emergenziale.
A denunciarla è la Uil Fpl Verona, che ha convocato una conferenza stampa per martedì 23 dicembre alle 11, nella sede sindacale di viale Venezia, durante la quale verrà presentato un comunicato-dossier dettagliato sullo stato dell’organizzazione del lavoro all’interno dell’Aoui.

Carenza di OSS all’Aoui, Uil Fpl: “Mancano almeno 230 operatori”
Il documento, che sarà illustrato punto per punto ai giornalisti, quantifica una carenza stimata di almeno 230 OSS e mette nero su bianco il ricorso improprio agli infermieri per attività non assistenziali.
Una scelta organizzativa che, secondo il sindacato, produce un sovraccarico di lavoro, riduce il tempo dedicato all’assistenza infermieristica e finisce per incidere negativamente sull’intero percorso di cura.
Nel dossier trovano spazio anche i risultati di un questionario anonimo rivolto al personale infermieristico.
Le risposte restituiscono un quadro di demotivazione e disorganizzazione del lavoro, con un peggioramento dell’assistenza che, stando alle segnalazioni raccolte, viene vissuto quotidianamente nei reparti.
Questionari e disagi nei reparti: “Così peggiora la qualità delle cure”
A intervenire in conferenza stampa saranno Luca Molinari, responsabile Sanità Uil Fpl Verona, e Marco Bognin, segretario generale Uil Fpl Verona.
Entrambi ribadiscono la necessità di un cambio di passo immediato, sottolineando come l’attuale assetto non sia più sostenibile né per i lavoratori né per i pazienti.
La Uil Fpl chiede assunzioni urgenti di OSS, lo sblocco delle graduatorie e un immediato ripensamento del modello organizzativo adottato dall’Aoui.
Obiettivo dichiarato: garantire la tenuta del servizio sanitario e condizioni di lavoro dignitose, evitando che le criticità attuali si traducano in un ulteriore peggioramento dell’assistenza.

