( Michael Benini) Alla chiusura della tre giorni di Soave De Gusto nel centro storico medioevale, uno dei borghi più belli d’Italia, organizzata dai giovani agricoltori di Soave insieme alla Pro Loco e all’amministrazione comunale con lo scopo di dare supporto economico alle famiglie meno abbienti ed esaltare il nettare di Bacco tipico di quelle aree vulcaniche

All’iniziativa hanno aderito 16 produttori con tanti visitatori, anche stranieri, con un riscontro in controtendenza rispetto a quanto raccontato dalle bollicine: il recioto di Soave.
Soave e Dante
L’unica realtà, con un particolare successo, a presentare il passito tipico, raccontato anche da Dante dove, secondo la leggenda, proprio assaggiando il vino prodotto su quelle colline da il nome alla cittadina per le tipiche note dolci, Cadis1898 con il Rocca Sveva.
Da Soave parte un messaggio forte: i giovani agricoltori vogliono appropriarsi del loro destino integrando anche la Generazione Z fra i consumatori, proprio perché il vino non è solo territorio ma anche integrazione e sociale.

