Si diffonde la preoccupazione per la notizia del disegno dei Fratelli Musulmani denunciato nell’editoriale de L’Adige del 24 maggio di creare a Verona un centro di diffusione di cultura islamica.
Paolo Borchia, segretario provinciale della Lega di Verona e capo delegazione al Parlamento europeo, ha manifestato inquietudine per questa possibilità.
«C’è un Islam che parla con gli attentati e un Islam che si infiltra nei territori indossando giacca e cravatta, dialogando con le istituzioni. È questo il caso che ci riguarda da vicino: il dossier dell’intelligence francese conferma il legame tra il centro Bayan, pensato per formare imam per l’intera Europa, e i Fratelli Musulmani. Il rischio è che l’obiettivo sia quello di modificare la legislazione in termini più allineati alla Fratellanza, grazie a finanziamenti milionari dal Kuwait».

«Verona – ha continuato Borchia nella conferenza stampa appositamente indetta a Palazzo Barbieri- non può diventare avamposto dell’estremismo o di modelli sociali antitetici ai nostri valori. La comunità veronese deve essere informata: ho chiesto trasparenza e chiarezza su finanziamenti, attività e collegamenti di questo centro. Ma al di là dei rischi sul breve periodo, attenzione agli obiettivi colorati di retorica religiosa e all’ambizione di creare strutture teocratiche legate all’interpretazione letterale del Corano. Senza dimenticare che la Fratellanza è vista con diffidenza da diversi governi in Medio Oriente, mentre in Europa la questione è incomprensibilmente sottovalutata. Non deve succedere anche a Verona».

Dello stesso parere di Borchia il capogruppo della Lega in Consiglio comunale, Nicolò Zavarise, che ha annunciato una mozione per chiedere un quadro aggiornato delle attività religiose e culturali sul territorio: «L’amministrazione deve farsi carico di un monitoraggio puntuale su chi opera a Verona e provincia e su eventuali finanziamenti esteri. Non possiamo sottovalutare il rischio che la presenza di attivisti politici e l’arrivo di fondi da Paesi del Golfo rappresentino un segnale di rischio per il territorio. Presenteremo un atto per chiedere alla Prefettura e alla Questura un quadro chiaro e promuovere un tavolo di coordinamento che monitori ogni possibile infiltrazione ideologica. La sicurezza e l’identità di Verona e dei veneti vengono prima di tutto».
I Fratelli Musulmani hanno messo l’occhio su Verona?
Borchia ha concluso specificando che sono in corso da giorni approfondimenti sia con l’intelligence francese che con le amministrazioni interessate. In particolar modo, secondo Borchia, “non capita spesso di vedere la nostra città menzionata nei dossier dei Servizi stranieri: siamo al lavoro per far emergere tutta la verità”.
Filippo Rigo. Chi predica odio, morte e violenza può tornare a casa sua
“La notizia del rapporto del Governo francese sui legami con la Fratellanza Mussulmana e la pericolosità del centro islamico di San Giovanni Lupatoto non può essere sottovalutata.
Paghiamo il prezzo di decenni di assenza dell’Europa, sorda ai richiami della Lega sul bisogno di aumentare i controlli alle frontiere per verificare chi entrava nei nostri Paesi.
Con il pretesto, poi, della fede religiosa, ci siamo piegati ad Imam e predicatori di odio.
Paesi come la Francia ed il Belgio ormai sono al punto di non ritorno.
Se noi non vogliamo fare la loro fine, dobbiamo alzare i controlli, non avere alcuna remora nel fare verifiche ed accertamenti.
Chi predica odio, morte e violenza, può tornare da dove è venuto. Qui da noi, non c’è posto”!
