A soli 39 anni, Nicole Sandri è stata insignita dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Un riconoscimento importante, arrivato lo scorso 2 giugno, che suggella un percorso professionale brillante e in continua evoluzione. Avvocato, Sandri ha alle spalle esperienze significative nelle istituzioni, dal Ministero dell’Economia e delle Finanze fino al recente incarico dirigenziale al Ministero della Giustizia.
«Mi sono laureata in Giurisprudenza all’Università di Verona, poi ho frequentato un master tra Verona e Trento – racconta –. Dopo aver conseguito il titolo di avvocato, ho svolto uno stage di un anno e mezzo presso il Tribunale di Verona, affiancando un magistrato della sezione dibattimentale, il dottor Guidorizzi».
La svolta arriva con l’ingresso al Ministero dell’Economia e delle Finanze, dove Sandri ottiene un incarico alla Ragioneria Generale dello Stato, sede di Milano, nella Direzione Generale per il Nord-Ovest: «Sono rimasta lì per circa cinque anni, ricoprendo il ruolo di responsabile del servizio PNRR. È proprio in quella sede che è partita la candidatura per l’onorificenza».

Il presente, però, la vede prossima a una nuova sfida: «Nel frattempo ho superato il concorso alla Scuola Nazionale dell’Amministrazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri e presto assumerò un incarico dirigenziale presso il Ministero della Giustizia. Attualmente sono ancora in servizio al MEF, ma solo per qualche mese».
Ricevere la notizia della nomina a Cavaliere è stato per Sandri un momento carico di emozione: «È stata una sorpresa. Il mio direttore generale mi aveva informata della candidatura, ma poi è passato circa un anno, e avevo quasi messo da parte l’idea. Quando è arrivata la mail ufficiale, è stato un momento di grande stupore e gioia».
La cerimonia di consegna del diploma – firmato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni – si è svolta il 2 giugno in una suggestiva cornice: «La cerimonia era all’aperto, in piazza, con gli allievi del conservatorio che hanno suonato anche l’inno nazionale. Verona è un palcoscenico meraviglioso, ogni angolo sembra un dipinto. Non mi aspettavo di commuovermi, ma l’atmosfera era davvero toccante».
Un riconoscimento che, oltre alla soddisfazione personale, porta con sé anche un messaggio di stimolo e responsabilità: «Essere circondata da persone con esperienze così ricche e importanti mi ha dato ulteriore motivazione. Quando leggevano le biografie di alcuni altri cavalieri, restavi quasi senza parole. È stato un bel momento di confronto e d’ispirazione, che mi dà la grinta per continuare a migliorare. C’è sempre margine per fare meglio».
