Un adenoma epatico di 10 centimetri è stato rimosso con successo da una paziente di appena 12 anni all’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona. L’intervento, eseguito con tecnica robotica mininvasiva, rappresenta un’importante pietra miliare: è il primo caso in cui la chirurgia robotica pediatrica viene applicata in AOUI, avviando ufficialmente un nuovo percorso clinico, formativo e tecnologico al servizio dei pazienti più giovani.
La giovane paziente, che chiameremo Anna, era stata presa in carico per un lieve sovrappeso dal prof. Claudio Maffeis, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Pediatria B. Dagli esami ematici era emersa una dislipidemia, ovvero un’alterazione dei grassi nel sangue. A seguito di un’ecografia addominale eseguita nel giugno 2024, è stata individuata una massa epatica di 10 cm, poi confermata come adenoma benigno da risonanza magnetica, biopsia ed esame istologico.
Vista la dimensione della neoformazione, il rischio di rottura e sanguinamento, la giovane età della paziente e la presenza di dislipidemia, l’équipe ha optato per un intervento chirurgico, valutando la chirurgia robotica come l’opzione più sicura ed efficace. L’operazione, effettuata il 30 gennaio scorso, è stata eseguita dal prof. Andrea Ruzzenente, direttore della Chirurgia Generale ed Epatobiliare, e dal prof. Luca Giacomello, direttore della Chirurgia Pediatrica, con il supporto della sala robotica e dell’équipe multidisciplinare.
La procedura si è svolta tramite minincisioni di appena 8 millimetri e ha richiesto l’impiego di strumenti robotici a quattro braccia. Al tavolo operatorio un chirurgo e due specialisti alla consolle hanno completato la resezione parziale del fegato in circa due ore. Anna è stata dimessa in ottime condizioni dopo soli quattro giorni di degenza e ha già ripreso la sua vita quotidiana, con controlli di follow-up che indicano un netto miglioramento sia del quadro epatico sia del profilo lipidico.
L’intervento segna l’inizio di una nuova fase per la chirurgia pediatrica robotica in AOUI. Come ha evidenziato il prof. Giacomello, “questo primo caso ha avviato un programma formativo in collaborazione con l’Università di Verona che prevede la certificazione specifica per i chirurghi pediatri, con percorsi teorici e pratici fino all’autonomia operativa”. Inoltre, è in fase di definizione un accordo con un’azienda biomedicale internazionale per l’utilizzo di strumenti robotici pediatrici di nuova generazione, destinati sia alla formazione che all’impiego clinico. Da domani, infine, partirà la sperimentazione con gli specializzandi che, affiancati da tutor esperti, opereranno alla seconda consolle durante interventi di colecistectomia.
“Non dimentichiamo che tutto questo – ha sottolineato il direttore generale Callisto Marco Bravi – si fonda sull’esperienza maturata grazie all’alto numero di casi trattati in AOUI. Siamo tra i centri con più interventi in Italia sul pancreas, stomaco-esofago e fegato. Il nostro valore aggiunto resta la multidisciplinarietà: ogni paziente viene seguito in un percorso integrato e condiviso da più specialisti”.
Il prof. De Manzoni, delegato del Rettore per le Scuole di Specializzazione di area medica, ha ribadito come la formazione chirurgica sia in piena trasformazione: “L’inserimento della robotica nei percorsi degli specializzandi è una risposta concreta alla necessità di preparare i medici alle tecnologie avanzate fin dalla formazione”.
Il padre della giovane paziente, Michele, ha voluto ringraziare l’intero team ospedaliero: “È stata un’esperienza difficile, ma abbiamo trovato competenza, umanità e una collaborazione eccezionale. Nostra figlia ha affrontato tutto con serenità, non ha avuto dolore e dopo una settimana era già pronta per tornare a scuola”.
Il caso di Anna non è solo una storia clinica a lieto fine, ma rappresenta anche il punto di partenza di un’evoluzione importante per la sanità pediatrica veronese, con l’obiettivo di portare le tecnologie più avanzate anche ai pazienti più piccoli.
