L’odio che esiste oggi in Italia è di ben altro genere
L’allarme lanciato da più parti sul ritorno dell’odio politico in Italia è ridicolo.
Forse i più giovani si potrebbero anche bere questa ennesima fandonia, ma chi gli anni dell’odio politico, tra la fine degli anni ’60 e gli anni ’80 del secolo scorso, poi li ha vissuti sa bene che non è come ci vogliono far credere.
L’enfatizzazione dell’assassinio di Charlie Kirk, l’esponente della destra trumpiana, avvenuto il 10 settembre negli Stati Uniti, al di là dell’Oceano, è stata l’occasione per pompare questa bufala . Come se ci fosse il pericolo che qualcosa del genere possa accadere anche qui da un giorno all’altro.

Ma dov’è questo odio? Dove sono le opposte fazioni politiche che si affrontano a sprangate, a lanci di ‘Molotov’ o a colpi di pistola come negli anni ’70? Avete sentito il botto di qualche attentato? S’è sentito l’odore di bruciato della sede di qualche partito data alle fiamme? C’è stato qualche assassinio politico? Tutte cose che avvenivano mezzo secolo fa o giù di lì. Niente di tutto questo.
E allora? Si tratta palesemente di un’operazione di distrazione di massa.
Parlano di un odio politico inesistente solo nel tentativo di distogliere l’attenzione di quello vero, di quello che genera ala violenza che esiste nelle nostre strade, nelle nostre piazze e nei nostri giardini e che genera quel senso di insicurezza che s’è diffuso fra tutti gli italiani.

Le autorità e il governo cercano di minimizzare.
E’ diventato ormai una barzelletta il ritornello che recitano i vari prefetti e questori circa l’insicurezza “percepita”. Come dire: se voi cittadini avete paura a girare per certe zone delle città in mano alla delinquenza o a uscire di casa alla sera per portare il cane a fare la pipì è solo una fissazione. Le nostre città sono sicure!
E intanto ogni giorno ci sono, animati dall’odio, pestaggi, accoltellamenti, omicidi, stupri e spaccio di droga in ogni dove del ‘belpaese’. Tutti o quasi ad opera di stranieri, irregolari e non.
E’ questo l’odio che esiste in Italia, che genera la violenza che va estirpata con ogni mezzo.
