( o.a.) Di privatizzazioni se n’è parlato tanto e tante se ne sono fatte in Italia. La prima fu quella dell’Enel, l’ente statale che gestiva la produzione e la distribuzione dell’energia elettrica, oggi in mano privata. Ma poi si sono privatizzate banche e industrie che erano totalmente o parzialmente di proprietà statale. Il clima, in pieno regime neo-liberista, è quello di vendere le imprese dello Stato. Anche se in attivo. Anche se strategiche per la sicurezza nazionale. 

Adesso sentire qualcuno che propone una nazionalizzazione fa notizia. Anzi, fa proprio scalpore.

Lo ha detto Marco Rizzo, leader di DSP, Democrazia Sovrana Popolare, alla festa dei giovani di Fratelli d’Italia, che lo hanno applaudito senza riserve. Sì, proprio Rizzo, l’ex comunista detestato dalla sinistra, che porta avanti tutte le battaglie della destra, a cominciare dalla Remigrazione, e che sta raccogliendo grande consenso proprio in quest’area politica.

Perchè nazionalizzare Stellantis

Il ragionamento di Rizzo è semplice. L’articolo 42 della Costituzione prevede “ la possibilità di espropriazione per cause di utilità sociale dietro indennizzo e disciplina della successione”. 

Parlando del caso Fiat-Stellantis il leader di DSP ha ricordato che per decenni la grande industria automobilistica della famiglia Agnelli ha “privatizzato gli utili e socializzati le perdite” con la compiacenza del potere politico della 1ª Repubblica.
In sostanza, quando le cose andavano bene e il mercato tirava la famiglia Agnelli incassava e si arricchiva. Quando invece le cose andavo male chiedeva l’intervento dello Stato che le ha sganciato miliardi su miliardi condizionato dalla minaccia dei licenziamenti in massa e della crisi sociale che ne poteva seguire.

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Poi le cose sono andate come sono andate. La Fiat oggi si chiama Stellantis, è una società che ha sede in Olanda ed è ormai americana dopo essersi fusa con la Chrisler.

“Se il governo della Meloni ha le palle – dice Rizzo- dovrebbe nazionalizzare Fiat-Stellantis. La Costituzione lo permette. E se l’art. 42 parla di indennizzo – continua- non c’è problema: lo abbiamo già pagato 3 volte con tutti i finanziamenti che sono stati fatti in passato”.

Un’idea niente male a giudicare dagli entusiastici applausi con i quali gli aderenti di Gioventù Nazionale l’hanno accolta.