Dal 23 al al 26 settembre la pietra naturale diventa linguaggio universale, strumento di diplomazia economica e piattaforma per una community globale di 1.400 imprese del settore tecno-lapideo, di cui due terzi estere da 50 nazioni, per un fatturato aggregato di 10 miliardi di euro. 

«Una fiera – ha dichiarato all’inaugurazione il ministro per gli Affari europei, Politiche di coesione e PNRR, Tommaso Foti – che acquisisce ogni anno sempre più prestigio. È un momento di grande importanza per il comparto lapideo e per tutto il Made in Italy che a Verona riunisce materiali e tecnologie e tiene alta la bandiera di un settore che esporta all’estero il 72% della propria produzione».

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A conferma del ruolo di Marmomac quale hub internazionale della pietra naturale, sono attesi tra i 12 padiglioni della fiera 50mila operatori professionali e buyer da quasi 150 paesi. Una importante campagna di incoming dai mercati target realizzata in collaborazione con ITA-Italian Trade Agency e Confindustria Marmomacchine.

«Marmomac non è soltanto una vetrina commerciale – ha detto in apertura il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo –, ma uno strumento di politica industriale in cui si concretizza una vera e propria “diplomazia del marmo”, ossia una capacità tutta italiana di trasformare una fiera in un luogo dove la geopolitica si intreccia con l’economia reale. In uno scenario segnato da incertezze, dazi, guerre commerciali e rotte logistiche che cambiano, Veronafiere diventa per quattro giorni un crocevia stabile di relazioni che si trasformano in fiducia per imprese e mercati».

Accanto alla dimensione commerciale, Marmomac conferma anche nel 2025 la propria vocazione culturale, progettuale e di sperimentazione. La fiera dedica ampio spazio a iniziative che coinvolgono architetti, designer e università internazionali, chiamati a interpretare le potenzialità della pietra naturale attraverso nuovi linguaggi. Un percorso che valorizza il design come leva strategica per la crescita della filiera lapidea, capace di coniugare tradizione manifatturiera e innovazione tecnologica.

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Tra i progetti torna Marmomac and the City, l’esposizione diffusa che porta le opere in pietra naturale fuori dai padiglioni, nel cuore di Verona, in collaborazione con l’amministrazione comunale e ArtVerona. Installazioni urbane, sculture e arredi realizzati con il contributo delle aziende, trasformano la città in un palcoscenico a cielo aperto, rafforzando il dialogo tra fiera, territorio e comunità locale e offrendo al pubblico un’occasione unica di incontro tra arte e cultura materiale.

Alla cerimonia di apertura di Marmomac 2025 sono intervenuti anche il sindaco di Verona, Damiano Tommasi, e il presidente della Provincia di Verona, Flavio Massimo Pasini, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, il presidente di Confindustria Marmomacchine, Gianluca Pellegrino, il presidente di ITA-Italian Trade Agency, Matteo Zoppas e la presidente di Milanez&Milaneze, Flávia Milaneze. Per Veronafiere presenti, inoltre, l’amministratrice delegata, Barbara Ferro, e il direttore generale, Adolfo Rebughini. 

Tra le altre partecipazioni istituzionali italiane ed estere si segnalano: l’assessore regionale all’Industria della Regione Sardegna, Emanuele Cani, il ministro dell’Industria e del Commercio del Rajasthan, Rajyavardhan Singh Rathore, il console generale dell’India a Milano, Lavanya Kumar, e il console generale del Brasile a Milano, Hadil da Rocha Vianna e l’ambasciatore del Sultano dell’Oman in Italia, Nazar Al Said. 

Di seguito le altre dichiarazioni:

Matteo Zoppas, presidente di ITA-Italia Trade Agency: «Marmomac non è solo una fiera, ma un laboratorio internazionale dove l’Italia mostra la propria capacità di trasformare tradizione e innovazione in una leadership riconosciuta a livello globale. In questo quadro, i quasi 180 operatori esteri presenti a Verona portati da ITA dimostrano il valore del lavoro congiunto anche con Veronafiere e Confindustria Marmomacchine: un impegno che non si limita a promuovere il Made in Italy, ma costruisce ponti tra imprese, mercati e culture, trasformando le fiere in piattaforme strategiche di crescita per l’intera filiera».

Gianluca Pellegrino, presidente di Confindustria Marmomacchine: «Parlare oggi di “diplomazia del marmo” significa raccontare come un intero comparto industriale, con radici antichissime ma con uno sguardo proiettato al futuro, si muova per affermare nel mondo il valore della pietra naturale italiana e delle sue tecnologie d’estrazione e lavorazione. Ricordiamo che la nostra è una filiera dalla spiccata vocazione internazionale, con una propensione all’export pari a più del 70% della produzione e un saldo commerciale annuo attivo di oltre 2,7 miliardi».

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Damiano Tommasi, sindaco di Verona: «Marmomac è l’espressione della cultura, dell’artigianato, della storia e della tradizione dei nostri territori. Valori che, a Verona diventano visibili anche attraverso l’Arena in centro città: un monumento unico, emblema della pietra naturale. Il comparto del marmo racconta la storia di uomini e imprese, spesso piccole e a conduzione familiare che trovano in Marmomac un palcoscenico internazionale per emergere e crescere».

Flavio Massimo Pasini, presidente della Provincia di Verona: «Verona è città del marmo e di imprese che se ne occupano. Sono centinaia le aziende che sono impegnate in questa provincia, in particolare, nella lavorazione, taglio e modellazione. Tutte le grandi manifestazioni fieristiche di questa città sono intimamente legate alle competenze e al saper fare locale. Poi sono cresciute, si sono ampliate, internazionalizzate. Perché una fiera, in fondo, non è diversa da un’azienda, di quelle che qui in Veneto e in altre Regioni conosciamo bene. Nate “in famiglia” e cresciute nel mondo, con alle spalle fondamenta e valori solidi».

Luca Zaia, presidente della Regione del Veneto: «Marmomac è motivo di grande orgoglio per il Veneto: il Verona Stone District, con oltre 600 imprese e migliaia di addetti, è il cuore pulsante di un comparto che porta nel mondo la bellezza e la qualità delle nostre pietre. L’edizione 2025, dedicata a comunicazione, coesione e crescita, è la prova di come tradizione e innovazione possano camminare insieme, rafforzando l’identità veneta e confermando il nostro ruolo di protagonista assoluto a livello internazionale».