Valdegamberi si rivolge al Corecom
“La Rai regionale ha trasformato il servizio pubblico in un megafono dei partiti nazionali, violando sistematicamente la par condicio. Viene dato spazio solo a certi consiglieri, spesso con poche preferenze, mentre altri – pur eletti con il doppio o il triplo dei voti – vengono completamente ignorati. È una censura politica a danno delle formazioni locali e dei rappresentanti autentici del territorio”.
Sono le parole del consigliere regionale veronese Stefano Valdegamberi che spiega: “Ho presentato una segnalazione formale al Corecom Veneto per chiedere un intervento nei confronti del Tgr Rai Veneto, accusando la testata regionale della Tv di Stato di aver violato in modo sistematico e reiterato il principio del pluralismo e della par condicio. In particolare, chiedo formalmente al Corecom di verificare i tempi di parola e gli spazi concessi negli ultimi 5 anni ai diversi capigruppo del Consiglio regionale del Veneto nei servizi del Tgr.
Per Valdegamberi la Rai regionale non è imparziale

Questi dati oggettivi potranno dimostrare con chiarezza come vi sia stato un costante squilibrio a favore dei partiti nazionali, con la totale emarginazione di forze civiche, locali e di chi, come il sottoscritto, rappresenta migliaia di cittadini, ma non rientra nei partiti tradizionali. È evidente che negli spazi informativi della Rai regionale vengono scientificamente censurati i gruppi consiliari e le formazioni politiche locali, nonostante la loro piena legittimazione elettorale.
È una dinamica centralista, antidemocratica e contraria al ruolo che il servizio pubblico dovrebbe avere in una democrazia pluralista. Se il Corecom non interviene in modo chiaro e tempestivo, allora ha poco senso continuare a imporre regole nella campagna elettorale: perché dovremmo rispettarle noi candidati, quando la prima a violarle per anni è stata proprio la Tv di Stato? Il canone Rai, in questo contesto, appare sempre più come una tassa imposta ai cittadini per finanziare una comunicazione squilibrata e a senso unico che mortifica la vera rappresentanza popolare”.
