Chi dal governo Meloni s’aspettava quella semplificazione normativa che chiedono tutti i cittadini, oltre che le imprese produttive che sostengono il paese, è rimasto deluso. Nessun alleggerimento della burocrazia. Anzi!
Come nota la Cgia di Mestre “Al netto della legislazione europea e di quella regionale, tra Dpcm, leggi, decreti, ordinanze ministeriali, delibere, determine, circolari,comunicati, etc., nel 2024 l’Istituto Poligrafico e la Zecca dello Stato Spa hanno pubblicato 305 Gazzette Ufficiali a cui vanno sommati 45 Supplementi ordinari e straordinari. Complessivamente questi 350 documenti sono costituiti da 35.140 pagine. Se quest’ultime fossero state stampate, il peso raggiunto da questa montagna di carta ammonterebbe a 84 chilogrammi. Se, inoltre, avessimo messo queste Gazzette l’una sopra l’altra, otterremmo una pila di carta alta oltre unmetro e 90 centimetri. Infine, considerando un tempo medio di 5 minuti a pagina, una persona che si dedicasse a leggerle tutte con attenzione impiegherebbe 366 giorni lavorativi, praticamente un anno (con sabati e domeniche inclusi)”.

E nel 2025 “il quadro generale non dovrebbe subire grosse variazioni. Nei primi 9 mesi sono state pubblicate 227 Gazzette Ufficiali e 31 Supplementi ordinari e straordinari, per una foliazione totale pari a 25.888, “solo” 189 facciate in più rispetto a quanto pubblicato nello stesso periodo dell’anno scorso”.
Unica nota positiva che il Supplemento ordinario n° 14 del 24 aprile scorso ha abrogato 30.700 atti normativi del periodo che va dall’Unità d’Italia,1861, al 1946.
In Italia ci sono troppe norme, far leggi e decreti legge che rendono la burocrazia sempre più potente e molte volte arrogate e avversa a chi lavora. Il Think Thank Ambrosetti ha stimato in 57,2 miliardi l’anno il costo per le imprese per tenere i rapporti con la Pubblica Amministrazione. Una cosa insopportabile.
