Nell’ultimo anno 1 anziano su 5 è caduto in casa. Di questi il 18% ha riportato una frattura e il 16% è stato riocoverato. Risulta dai dati della sorveglianza Passi d’Argento dell‘Istituto Superiore di Sanità, relativi al biennio 2023-2024. E’ proprio la casa il luogo dove gli incidenti si verificano di più. Il 3% degli adulti fra 18 e 69 anni di età ha avuto un infortunio domestico tale da richiedere cure mediche.

Nel 2023-2024 il 20% degli intervistati ultra 65enni ha dichiarato di essere caduto nei 12 mesi precedenti l’intervista, di cui il 14% una sola volta e il 6% due o più volte.

Con l’età aumentano le cadute degli anziani

Le cadute fra gli ultra 65enni sono più frequenti con l’avanzare dell’età:il 15% dei 65-74enni e il 31% degli ultra 85enni. Più nelle donne (24%) negli uomini (15%). Più fra le persone con molte difficoltà economiche: il 29% contro il 18% di chi non ne ha. La caduta è anche associata al malessere psicologico: la prevalenza di persone con sintomi depressivi fra le persone che hanno subito una caduta negli ultimi 12 mesi è del 17% (vs 7% del campione totale).

Le cadute fra gli ultra65enni sono avvenute meno frequentemente in strada (20%), in giardino (21%) o altrove (5%). Tuttavia la casa non è percepita dagli anziani come un luogo a rischio di cadute: solo il 29% la reputa un luogo in cui la probabilità di avere un infortunio è alta o molto alta. Questa consapevolezza cresce con l’età (41% fra gli ultra 85enni), è maggiore fra le donne (34% vs 22% fra gli uomini) e fra le persone con molte difficoltà economiche (46%) o una bassa istruzione (34%).

Il 62% degli ultra65enni riferisce di adottare il tappetino come presidio anticaduta nell’uso della vasca da bagno o della doccia, mentre è minore il ricorso ai maniglioni (22%) o ai seggiolini (17%). Tuttavia, complessivamente, solo il 67% degli intervistati ricorre all’uso di almeno uno di questi presidi anticaduta in bagno, mentre il restante 33% non li utilizza. L’uso di questi presidi è più frequente al crescere dell’età (tra gli ultra 85enni raggiunge l’81%), tra le donne (71%), fra le persone con maggiori difficoltà economiche (75%) e fra chi ha un basso livello di istruzione (76%).