Sabato 1 novembre al Centro Tommasoli l’incontro con Annalisa Corrado, europarlamentare e dirigente nazionale del Partito Democratico, esperta di politiche energetiche e ambientali. Recentemente protagonista della missione della Global Flottiglia volta ad aprire un varco umanitario per il popolo palestinese di Gaza, ha offerto una riflessione approfondita e appassionata sui legami tra le grandi questioni internazionali e le sfide quotidiane che toccano da vicino le comunità locali.

Accanto a lei, i candidati veronesi del Pd Elisa La Paglia e Gianpaolo Trevisi, che hanno sottolineato l’importanza di un impegno politico coerente e radicato nei territori.

Corrado ha messo in evidenza la stretta interdipendenza tra conversione energetica, migrazioni, pace e sostenibilità economica, ricordando come le scelte geopolitiche influenzino direttamente la vita delle famiglie.
L’Italia ha dato 19 milioni di euro all’Ucraina per difendersi dall’aggressione russa”, ha osservato, “ma nello stesso tempo ha acquistato gas russo per 21 milioni di euro: un paradosso che dimostra quanto sia fondamentale raggiungere una vera indipendenza energetica”.

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Corrado ha anche affrontato la questione mediorientale, ricordando il ruolo controverso delle aziende di Stato italiane nell’esplorazione dei giacimenti fossili al largo di Gaza, ora sotto controllo israeliano. Un tema che si lega direttamente alla recente esperienza della Flottiglia e alla necessità di una politica estera più coerente con i principi di giustizia e pace.

Nonostante le difficoltà politiche e le resistenze interne, l’Europa – ha ricordato Corrado – continua a marciare verso la sostenibilità. Tra i risultati più significativi, la recente direttiva europea contro il consumo di suolo, di cui è stata relatrice, che introduce anche strumenti per il monitoraggio dei Pfas e delle microplastiche.
“Arriviamo a ingerire l’equivalente di una carta di credito alla settimana”, ha commentato, sottolineando l’urgenza di un’azione comune per ridurre l’inquinamento invisibile che minaccia la salute e gli ecosistemi.

A portare una testimonianza diretta dal campo è stata Elda Baggio, di Medici Senza Frontiere, che ha ricordato come nel mondo oggi ci siano 120 milioni di persone in fuga dalle guerre, di cui 20 milioni solo in Sudan. Dati drammatici che mostrano il volto umano delle crisi globali e richiamano alla responsabilità collettiva.

L’incontro si è concluso con un appello condiviso: in un mondo sempre più interconnesso, nessuno può chiamarsi fuori. È necessario un impegno attivo, consapevole e solidale per costruire un futuro sostenibile, di pace e giustizia sociale.