Di Michele risponde a Verzé, il dibattito: “Difendere la legalità è un dovere, non un fallimento”

Prosegue il confronto politico a Palazzo Barbieri dopo le parole della consigliera di Traguardi Beatrice Verzé, a replicare è David Di Michele. La consigliera aveva definito la “repressione un segno del fallimento della destra“. Di rimando, il vicepresidente della Provincia di Verona e esponente di Fratelli d’Italia, ribalta la prospettiva e difende l’azione delle istituzioni come “dovere verso la collettività”.

Secondo Di Michele, definire “la tutela dell’ordine pubblico come un fallimento politico significa allontanarsi dai problemi reali della città”. Per il rappresentante di Fratelli d’Italia, “chiedere il rispetto delle regole e garantire la sicurezza dei cittadini non è una questione ideologica, ma un atto di responsabilità nei confronti della comunità”.

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Il vicepresidente sottolinea inoltre il ruolo fondamentale delle forze dell’ordine, “che ogni giorno assicurano sicurezza e decoro urbano. Fratelli d’Italia – afferma – considera la difesa della legalità un principio imprescindibile, non un simbolo di rigidità politica. La sicurezza, – aggiunge -, non appartiene a un colore politico ma rappresenta un valore condiviso, essenziale per chi vive e lavora onestamente”.

Di Michele respinge con decisione l’idea che la “fermezza dello Stato equivalga a debolezza politica”. Al contrario, la repressione di comportamenti illegali o violenti, spiega, “dimostra la forza delle istituzioni e il rispetto verso i cittadini che seguono le regole”.

Il vicepresidente conclude osservando che “confondere libertà e disordine è l’errore più grave di una certa visione progressista”. Fratelli d’Italia, assicura, “continuerà a difendere il diritto alla sicurezza e alla legalità come pilastri della convivenza civile”.

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