(Angelo Paratico) Venerdì sera, alle ore 20 e 57, a San Rocco di Quinzano la prof.sa Manuela Rodriguez, storica e appassionata della cultura dell’Egitto antico, terrà una conferenza sul tema: Nefertiti, la donna, il mistero, il mito.

Nefertiti 1370 a.C. – Amarna, 1330 a.C. circa) è stata una regina egizia della XVIII dinastia. Sposa del faraone Akhenaton, che lo affiancò nella grande ma effimera rivoluzione religiosa che cercò di imporre il culto del dio Aton, il dio sole. Furono dunque una coppia di rivoluzionari monoteisti, in un periodo in cui, a migliaia di chilometri di distanza, si stava combattendo (o si era da poco conclusa) la guerra di Troia. Il famoso busto di Nefertiti, secondo alcuni un falso d’altissimo livello, è una delle immagini femminili più riconoscibili del mondo, quasi celebre come la Gioconda di Leonardo.

Il faraone sta in piedi, con perizoma plissettato, corona blu, uraeus, collana ousekh, sandali e tiene delicatamente per mano la regina anche lei in piedi, abito lungo plissettato, corona di Amarna, collana ousekh, orecchini e sandali. Questa meravigliosa coppia fu donata del filantropo americano, Athernon Curtis, nel 1910 e da sua moglie al Louvre. La coppia è alta 22,4 cm; larghezza: 11,2 cm; profondità: 9.8 cm. di calcare colorato. Dietro si vedono dei cartigli, con Amenhotep IV Akhenaton.
Il luogo dove si terrà la conferenza è a sua volta carico di mistero e di fascino, eppure poco noto a Verona. Il livello dei relatori è sempre altissimo, infatti, durante i venerdì trascorsi abbiamo sentito lo storico Luca Antonioli far rivivere la figura di Paolo Caccia Dominioni e Gian Osvaldo Fadin ha discusso di meccanica celeste, muoni e mele cadenti di Newton.

L’ingresso per assistere alla conferenza su Nefertiti è gratuito. Dal piazzale della chiesa di San rocco bisogna entrare da un cancello di ferro e girare a sinistra, per salire sino a una grande sala, dove per secoli generazioni di quinzanesi hanno appreso i rudimenti della grammatica e dell’agricoltura.

Ricordo ancora la prima notte di mia partecipazione, qualche anno fa, era notte fonda e mi aggiravo nel retro della chiesa in cerca degli scalini per salire sopra e chiesi a un anziano signore con il cappello da alpino e che stava lì a fumare. Mi indicò con il dito e disse: “I fantasmi escono ed entrano da quel pozzo ma gli umani devono spingere quella porticina”. Ecco, quello fu l’inizio di una sorta di viaggio iniziatico verso la conoscenza, capii che la verità non sta nei fatti, ma nella loro interpretazione.
