Sala gremita questa mattina alla conferenza stampa della Cgil di Verona per la presentazione delle proposte programmatiche che la confederazione veneta rivolge ai candidati alle prossime elezioni regionali. Un documento articolato, quello illustrato dalla segretaria generale scaligera Francesca Tornieri, che delinea le priorità per affrontare le transizioni economiche e sociali in corso e rispondere alle criticità strutturali che attraversano il Veneto e in particolare il territorio veronese.
All’incontro hanno preso parte diversi candidati veronesi: Michele Bertucco e Marco De Pasquale (Avs Verdi e Sinistra), Lorenzo Dalai (Uniti per Manildo), Anna Maria Bigon, Maurizio Cassano, Katty Gerardo e Sara Gini (Partito Democratico), Dante Loi e Loris Tomelleri (Rifondazione Comunista).
Tornieri ha richiamato l’attenzione sulla vulnerabilità del tessuto produttivo locale, ricordando “una decina di crisi aziendali di rilievo ancora aperte nel Veronese”, e ha evidenziato le principali urgenze sociali e sanitarie del territorio, dal diritto alla casa al rafforzamento dei servizi pubblici.
Nel corso dell’incontro sono intervenuti anche i segretari di categoria della Cgil veronese. Antonio De Pasquale, segretario generale della Fp Cgil, ha denunciato le criticità del Sistema informativo ospedaliero (Sio), mentre Giovanni Sacilotto della Filt Cgil – autista Atv – ha fatto il punto sullo stato del trasporto pubblico locale. Maria Pia Mazzasette, segretaria generale della Flai Cgil, ha sottolineato infine le difficoltà del settore agroalimentare, pur trainante per l’economia scaligera, chiedendo interventi di sostegno mirati.
A concludere i lavori è stato Paolo Righetti, coordinatore delle politiche sanitarie e ambientali della Cgil Veneto, che ha sintetizzato le linee guida del documento regionale, invitando i candidati “a confrontarsi con le proposte e a farne parte integrante dei propri programmi”.
Le priorità delineate dalla Cgil Veneto
Lavoro e crisi industriali.
Il sindacato fotografa una situazione preoccupante: produttività in calo dell’1,8% negli ultimi vent’anni, PIL stagnante, crescente polarizzazione tra lavoratori stabili e precari. Da qui la richiesta di condizionare gli incentivi alle imprese al mantenimento dei livelli occupazionali, alla stabilizzazione dei contratti e alla parità salariale di genere. Tra le proposte anche l’istituzione di un’Agenzia regionale per lo sviluppo e il rilancio della formazione professionale, anche in chiave di transizione digitale e intelligenza artificiale.
Welfare e sanità.
La Cgil denuncia una “crisi demografica senza precedenti”: entro il 2034 il Veneto perderà oltre 219 mila persone in età lavorativa. Il sindacato propone di rilanciare il welfare pubblico, rafforzare i servizi domiciliari, sostenere i caregiver e riformare le IPAB in Aziende di Servizi alla Persona pubbliche. Sul fronte sanitario, si chiede di invertire la tendenza alla privatizzazione, completare le strutture previste dal PNRR e finanziare un Piano straordinario per il personale sanitario, coperto da un’aliquota Irpef aggiuntiva sui redditi più alti.
Casa e giovani.
Tra i fattori che spingono i giovani lontano dal Veneto, la Cgil individua anche l’emergenza abitativa. Il sindacato propone la creazione di un Fondo regionale per gli affitti, la regolamentazione degli affitti brevi turistici e un piano per il recupero degli alloggi sfitti e l’aumento dell’edilizia residenziale pubblica.
Ambiente e sicurezza.
Infine, un capitolo è dedicato all’ambiente e alla sicurezza nei luoghi di lavoro. Il documento richiama l’urgenza di bonificare i siti contaminati, contrastare l’inquinamento da PFAS e amianto, e rafforzare i controlli da parte di Spisal e Arpav. “Il Veneto – si legge nel testo – deve guidare la transizione ecologica, non subirla”.
