Pochi milanesi sanno che anche Milano ebbe una sua Arena, simile a quella di Verona. Si tratta di un monumentale anfiteatro romano, che fu simile per dimensioni a quello della città scaligera e si trova appena al di fuori della vecchia cinta muraria di quello che in passato era il centro cittadino. Dopo essere rimasto abbandonato per secoli, il sito storico, o quel poco che ne resta come fondamenta, sta per essere valorizzato. Si trova vicino alle colonne di San Lorenzo, precisamente vicino all’attuale chiesa Armena. I resti del Circo Massimo invece sono nei pressi di Corso Magenta, poco distante, i resti del Palazzo Imperiale.

L’amministrazione comunale di Milano aveva lanciato questo progetto nel 2018 promettendo che dopo secoli passati sottoterra e sei anni di lavori, il vecchio anfiteatro romano di Mediolanum sarebbe rinato.
Lo chiamano PAN – Parco Amphitheatrum Naturae, un progetto che punta a creare il più grande parco archeologico urbano green d’Europa proprio tra via De Amicis, Conca del Naviglio e l’Arena.

Milano fu capitale dell’Impero Romano d’Occidente dal 286 al 402 d.C.. Il poeta Ausonio precettore e poi protetto dell’imperatore Graziano, definì nel tardo quarto secolo Mediolanum come la seconda Roma:
Tutto è meraviglioso a Milano: la dovizia di ogni cosa,
il numero e l’eleganza dei palazzi d’abitazione, l’indole affabile della gente;
il vivere lieto; poi la bellezza del luogo, che si estende entro doppia cinta di mura;
e, passione del popolo,
il circo e l’imponenza dell’arcuato teatro;
i templi, la rocca Palatina e l’opulenta Zecca;
il recinto sempre affollato delle Terme consacrate ad Ercole;
i peristilii tutti quanti ornati di fregi marmorei;
e le mura, circondate di fosso come un vallo.
Tutte cose che gareggiano ed eccellono in bellezza e grandiosità,
sicché nemmeno l’accostamento con Roma le opprime.
Alla fine, sarà un enorme parco archeologico in cui non solo verrà creato un corridoio verde di oltre 100.000 metri quadrati, ma verrà anche riaperto in versione restaurata l’antico anfiteatro romano. Attraverso elementi vegetali, sono state ricreate le architetture scomparse, mentre quella che fu un buca dell’orchestra è stata dotata di una pedana semovente, così da ospitare eventi e concerti.

Accanto a questo lavoro c’è quello di Italia Nostra sulla Conca di Viarenna, l’antico snodo idraulico dei Navigli, fondamentale per la storia della Milano d’acqua e oggi degradato. Qui si punta alla creazione di una Comunità Patrimoniale e all’avvio del percorso verso il restauro conservativo.
I lavori per la realizzazione del Pan di Milano sono stati promossi dalla Soprintendenza e firmati dall’architetto Attilio Stocchi. Partiti nel 2019 con l’obiettivo di restituire alla città uno dei suoi luoghi storici dimenticati, ovvero l’antica Mediolanum imperiale, dopo un investimento da oltre 6,6 milioni, sono arrivati quasi al termine. Stando alle stime, la si dovrebbe inaugurare entro maggio 2026, diventando il più grande parco archeologico urbano green d’Europa. La sua apertura verrà accompagnata dal rilancio culturale del quartiere, così da unire archeologia, storia e comunità.
In molti a Milano dubitano delle tempistiche e soprattutto sulla utilità di tutto questo, temendo che si tratti solo di una fissazione verde, a beneficio delle insalate, più che a beneficio degli umani.
