Si è conclusa nel modo più critico la trattativa per la gestione degli esuberi in Swinger International. Dopo la firma dell’accordo del 10 novembre scorso per l’utilizzo della Cassa Integrazione Straordinaria (CIGS) per un periodo di 8 mesi, l’azienda ha improvvisamente avviato, il 25 novembre, la procedura di licenziamento collettivo per 70 dipendenti, un numero estremamente rilevante se si considera l’organico attuale di 148 lavoratori.
Il 2 dicembre si è svolto, presso la sede di Confindustria Verona, il primo incontro previsto nell’ambito della procedura di consultazione sindacale avviata in base alla legge 223/1991. La normativa prevede un percorso di confronto che si articola in un primo periodo di 45 giorni, durante il quale le parti possono tentare di raggiungere un accordo, cui possono seguire ulteriori 30 giorni della cosiddetta “fase amministrativa”. In questa seconda fase interviene anche la Regione Veneto, chiamata a facilitare un’eventuale mediazione.
Nonostante il tempo a disposizione e l’impatto sociale particolarmente pesante legato alla perdita di 70 posti di lavoro, l’azienda e Confindustria non hanno accolto le richieste avanzate dall’Organizzazione Sindacale. Tra queste, una clausola di salvaguardia sul decorso dei termini dei licenziamenti, già adottata in situazioni analoghe e considerata uno strumento essenziale per tutelare i lavoratori coinvolti.
L’esito del primo incontro, comunicano Gianni Morandini ed Erika Casini della segreteria della Filctem Cgil, lascia dunque emergere una distanza significativa tra le parti, mentre per decine di famiglie si profila un futuro carico di incertezza. L’auspicio è che nei prossimi passaggi della procedura si possa ancora costruire una soluzione più rispettosa della dignità dei lavoratori e del territorio che negli anni ha contribuito alla crescita dell’azienda.
