Le ragioni dello sciopero

La Cgil di Verona aderisce allo sciopero generale del 12 dicembre contro una manovra economica ritenuta insufficiente e inadeguata a tutelare il potere d’acquisto di lavoratori e pensionati. Secondo la segretaria Francesca Tornieri, il combinato di fiscal drag e aumento della spesa sanitaria privata sta erodendo pesantemente i redditi: nel 2024–2025 le famiglie italiane pagano 41–47 miliardi di euro di spese sanitarie di tasca propria.

Con un’inflazione cumulata del 16,4%, gli aumenti salariali sono stati in larga parte annullati dal prelievo fiscale, con perdite che vanno da –699 a –3.374 euro a seconda dei redditi. A Verona, dove i lavoratori privati sono 347 mila e i pubblici 48 mila, circa 200 mila persone hanno subito una perdita di salario reale negli ultimi tre anni.

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La metà della forza lavoro veronese resta intrappolata tra part-time involontario e lavoro discontinuo, con redditi annui di 12–13 mila euro, colpendo soprattutto giovani e donne. La crisi salariale si inserisce in un contesto nazionale di stagnazione: i salari reali sono fermi da trent’anni e cresce il lavoro precario.

La Cgil chiede la restituzione del fiscal drag, misure specifiche per giovani e donne e un piano straordinario di assunzioni nella sanità e nella pubblica amministrazione.