L’Hellas aveva giocato tutto un 1° tempo dignitoso, controllando la partita di fronte a un avversario superiore – tant’è che è temporaneamente 1° in classifica-, senza però creare occasioni reali per impensierire il portiere del Milan. Poi all’ultimo minuto prima del riposo subisce gol su corner per una distrazione della difesa che poteva tranquillamente essere evitata. L’ennesimo gol subito su palla inattiva.

Ma il guaio grosso, a un solo minuto dalla ripresa, lo combina Nelsson che in piena area di rigore commette un fallo plateale su Nkuku trattenendolo per un braccio sotto gli occhi dell’arbitro. E’ lo stesso attaccante che batte il penalty e chiude la partita. E dopo neanche altri 5 minuti arriva il 3° gol rossonero propiziato da Mordic che con un tiro teso colpisce il palo, rimbalza sulla schiena di Montipò e arriva sui piedi di Nkuku che insacca. Non c’è più storia.

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Due errori difensivi uniti al crollo psicologico hanno riportato il Verona indietro di un mese. Fortuna che in questa giornata del campionato sia la Fiorentina che il Pisa hanno perso, così i rapporti in fondo alla classifica rimangono gli stessi.
Però è un passo indietro che dimostra che la squadra non è ancora a posto. In più si profila il mercato di gennaio che, piaccia o no, qualche incertezza nella testa dei giocatori chiacchierati per un possibile trasferimento la genera. E questo influisce nella resa.

Fondamentale per l’Hellas il mercato di gennaio

Determinante saranno le decisioni della società e quello che il direttore tecnico Sogliano si potrà inventare ancora una volta. L’unica è stare a vedere e sperare che l’obiettivo primario non sia quello di incassare dalle vendite dei giocatori migliori lasciando al fato il compito di realizzare l’ennesima salvezza. Solo che i miracoli sono eventi eccezionali ed inspiegabili che hanno la caratteristica della non ripetitività.