Nel 2025 debutta la chirurgia robotica e crescono i donatori viventi
Si chiude con un risultato senza precedenti l’attività del Centro Trapianti di Rene dell’Aoui, diretto dal professor Alessandro Antonelli, che guida anche l’Uoc di Urologia. Nel 2025 sono stati eseguiti 110 trapianti di rene, un traguardo clinico e scientifico che per la prima volta viene raggiunto dall’Azienda ospedaliera.
Un record reso possibile soprattutto da due importanti novità introdotte quest’anno: l’avvio della chirurgia robotica applicata al trapianto e il potenziamento del programma da donatore vivente.
10 trapianti robotici e 16 da donatore vivente
Lo scorso giugno è stato eseguito con successo il primo trapianto di rene interamente robotico, tecnica mininvasiva che nel corso dei mesi successivi è stata applicata in 10 interventi complessivi. Contestualmente è cresciuta anche la donazione da vivente, con 16 trapianti effettuati nel 2025.
L’intervento robotico – spiegano dal Centro – consente incisioni più piccole, maggiore precisione chirurgica e un recupero post-operatorio più rapido, offrendo ai pazienti un percorso meno invasivo e più sicuro. Durante l’operazione il chirurgo lavora tramite una piccola incisione, mentre l’organo viene posizionato manualmente grazie all’uso di un divaricatore; la fase ricostruttiva beneficia così della precisione millimetrica garantita dal robot.
Una squadra altamente specializzata
Per raggiungere questi risultati il professor Antonelli può contare su un’équipe chirurgica altamente qualificata, composta da Paola Donato, Rostand Momo, Francesco Nacchia, Gabriele Ugolini, Giovanni Corghi e Riccardo Bertolo. Fondamentale anche il contributo del personale infermieristico coordinato dal dottor Filippo Zanolli, insieme al team anestesiologico e alla squadra di sala operatoria, presenti in tutte le fasi del percorso: dalla donazione alla gestione post-intervento.
Donazioni e rete nazionale
In Italia si eseguono ogni anno circa 2.500 trapianti di rene, il più frequente tra i trapianti d’organo. La donazione da vivente resta tuttavia minoritaria, tra il 10 e il 15 per cento del totale. Grazie a nuovi protocolli, l’età dei potenziali donatori è stata estesa fino agli 80 anni, contribuendo ad aumentare il numero di organi disponibili. Le donazioni avvengono sia all’interno dell’Azienda ospedaliera sia attraverso la Rete nazionale trapianti, che garantisce equità e sicurezza ai pazienti in lista d’attesa.
Antonelli: “Un risultato che ci porta ai vertici nazionali”
Soddisfazione nelle parole del professor Antonelli: “Raggiungere in un anno 110 trapianti di rene rappresenta un traguardo di grande rilevanza clinica e organizzativa per il Centro Trapianti di Verona, che così si colloca ai vertici di attività nazionale. Questo volume testimonia l’elevato livello di esperienza e competenza multidisciplinare raggiunto dal team, elemento strettamente correlato a migliori esiti per i pazienti. Inoltre, un’attività trapiantologica così consistente rafforza il ruolo del centro come punto di riferimento regionale e nazionale, garantendo tempi di attesa più brevi e un accesso più equo alle cure salvavita.
Un ringraziamento profondo e sincero va ai donatori e alle loro famiglie, il cui gesto di straordinaria generosità rappresenta il primo e imprescindibile anello di una catena di cura che permette di restituire vita, salute e futuro ai pazienti trapiantati”.
Un bilancio, dunque, che conferma il Centro Trapianti di Rene dell’Aoui come polo di eccellenza nazionale, pronto a consolidare e sviluppare ulteriormente l’innovazione chirurgica e la cultura della donazione.
