A difendere l’uso del contante non è solo il governo Meloni di destra-centro. La pensa così perfino la Banca Centrale Europea

L’intenzione del governo Meloni di aumentare il tetto del contante è un segnale di discontinuità con gli esecutivi precedenti che va oltre l’economico. E’ l’espressione di una visione della società opposta a quella della sinistra.

La sinistra ha abbandonato il ruolo originario di difesa dei poveri e di rappresentare i diritti dei lavoratori in nome della ‘rivoluzione proletaria’, come programma massimo, o di una riforma socialista, come ‘programma minimo’. I diritti umani hanno sostituito quelli dei lavoratori nell’ambito di una visione cosmopolita che vede la realizzazione del mito del progresso nella globalizzazione e nella dissoluzione delle nazioni, delle identità in una prospettiva mondialista.  Alla base di questa mutazione ideologica c’è l’economicismo. E’ l’economia, nella visione della sinistra di ieri e di oggi, pur con opposte conclusioni, la causa efficiente di un mondo senza frontiere. Qualcosa di molto simile all’utopia di come sarebbe stato il mondo dopo il trionfo della rivoluzione proletaria. Con la differenza  che al posto del Partito Comunista a gestire il potere nel pianeta globalizzato c’è il grande capitale.
E’ da questa metamorfosi, spiegata in estrema sintesi, che derivano molte posizioni della sinistra, come il sostegno all’immigrazione, l’eliminazione dei confini, la sostituzione di popolazione mediante il meticciato, l’avversione alla famiglia tradizionale e perfino la messa in discussione dell’identità sessuale. E, non meno importante, la difesa degli interessi della finanza.

 
Ed è su questo aspetto che vale a pena soffermarsi per comprendere perché, mentre la destra difende la circolazione del denaro contante, la sinistra tende ad abolirlo per favorire quello elettronico (carte di credito, i bancomat ecc.).
Il denaro elettronico, per la sua tracciabilità e per essere totalmente nel potere delle banche, è uno dei principali strumenti di controllo dei cittadini. E’ vero che ciò potrebbe limitare un certo tipo di evasione. Ma quella piccola, non certo quella pesante, che avviene con ben atri strumenti e strategie. Ma è anche vero che costituisce una limitazione della libertà intollerabile nei paesi democratici. Chi lavora è costretto a mille adempimenti per tutelare la privacy, ma poi attraverso il bancomat si viene a conoscere come uno spende i suoi soldi e che cosa fa. Senza contare che non esiste alcuna relazione provata fra limitazioni del contante ed evasione fiscale, come dimostrato dal fatto che in paesi dove non ce ne sono l’evasione è minore che in Italia.
Il contante è una garanzia di libertà. E’ già stato sottolineato da più parti come, in un ipotetico stato dove esso è stato eliminato, tutto il potere viene concentrato nelle mani delle banche, e quindi dei gruppi finanziari che le posseggono, che da un giorno all’altro potrebbero bloccare i conti di chi decidono loro, impedendo di fatto l’esercizio delle libertà civili. Tu in teoria rimarresti libero di fare quello che vuoi. Ma se poi non hai la possibilità di spendere neanche un centesimo è come tu fossi agli arresti. Anzi, peggio, visto che non puoi comprarti nemmeno da mangiare.
Quindi fa benissimo il governo Meloni ad alzare il tetto del contante.

In questo è confortato dal parere di un economista come Fabio Panetta, di cui s’era ventilato il nome come ministro dell’Economia. Panetta, che è membro del comitato esecutivo della BCE, poco più di un anno fa a Francoforte, alla conferenza internazionale sul contante della Deutsche Bundesbank aveva dichiarato che “nell’area dell’euro le banconote continueranno a svolgere, anche in futuro, un ruolo cruciale. Durante la pandemia la loro domanda è aumentata, nonostante il loro minore utilizzo come mezzo di pagamento. L’Eurosistema è impegnato a preservare il ruolo del contante.”
E afferma anche che l’utilizzo del contante è uno “strumento per far fronte all’incertezza generata dalla crisi”. 
“La domanda di contante è inoltre alimentata dalle peculiari caratteristiche delle banconote. Essendo prive di costi, le banconote rappresentano talora l’unico modo per garantire l‘inclusione finanziaria di ampi strati della popolazione”.
“Nell’area dell’euro vi sono 13,5 milioni di adulti privi di un conto bancario, che effettuano quasi esclusivamente pagamenti in contante. Le banconote consentono inoltre a quasi tutte le persone, comprese quelle in età avanzata o con disabilità visive o di altra natura, di verificare l’autenticità del denaro che stanno utilizzando. Il contante svolge un ruolo fondamentale anche nell’educazione finanziaria, in quanto i ragazzi di età inferiore a 15 anni usano banconote e monete per i loro piccoli acquisti quotidiani”
Secondo la Bce, “il contante rappresenta inoltre lo strumento più indicato per garantire la privacy nei pagamenti, un elemento cui i consumatori attribuiscono una importanza fondamentale. Con l’espansione dell’economia digitale i cittadini nutrono infatti timori crescenti sulla raccolta e sull’utilizzo dei propri dati. Infine, le banconote in euro rappresentano il segno più tangibile, il simbolo dell’integrazione europea”.

Non solo la Lega o la Meloni, ma è la Bce a ritenere che il denaro contante non può essere sostituito da quello elettronico. A maggior ragione avanti con l’innalzamento del tetto!

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