(di Bulldog) Ci sono poche cose che mi danno l’orticaria ed una di queste è dover dar ragione ai cugini. E’ vero, il loro sistema elettorale è diverso, il loro modello politico idem, la loro cucina pessima, la loro moda maschile inguardabile ecc, ma Sant’iddio, lì i cittadini hanno l’impressione di contare per davvero. Guardare in diretta il dibattito elettorale fra Emanuel Macron e Marine Le Pen di questa sera non può che suscitare in noi italiani una grande invidia per i Francesi. Da quanti anni noi non possiamo vedere una trasmissione televisiva nella quale i due politici che si contendono il potere si confrontano direttamente, con asprezza, ma con estrema chiarezza? Questa sera un presidente debole, inviso a tantissimi in Francia come in Italia, e una candidata da sempre all’opposizione hanno presentato ai loro elettori il loro modello di società per i prossimi cinque anni. Temi chiari, risposte dirette. Ruolo neutro dei moderatori. Ma soprattutto, un dibattito che mette in evidenza i veri protagonisti: le loro idee, i loro limiti caratteriali, la loro empatia, il loro mestiere.
Chi vince il dibattito vince le elezioni e governa. Un sistema semplice, diretto, al riparo dai bizantinismi di una classe politica il cui fine ultimo è la sopravvivenza a prescindere dalla volontà degli elettori. Tanto di cappello, anzi chapeaux bas! Macron e Le Pen mettono nel faccia-a-faccia in evidenza i limiti del nostro sistema democratico che, alla fine, è stato pensato per non dare un vero potere al leader eletto dal popolo, ma per costruire una rete di sicurezza che lo limiti e lo controlli. Andava bene (forse) settant’anni fa. Oggi impedisce all’Italia di uscire dal guado. Prima si riforma la macchina e si va verso una elezione diretta del premier, dai poteri più ampi, e prima gli Italiani potranno mettere davvero alla prova i propri leader.
Poi, magari vi farà sorridere l’idea della grandeur francese a livello internazionale (sì, ad ascoltarli sembra che ci credano per davvero…), ma un dibattito di Parigi basato su temi “italiani” – la riforma delle pensioni, il modello di stato sociale per i cittadini più anziani, la conversione energetica, il “patriottismo economico” con la ri-localizzazione delle imprese, il ruolo dell’Europa, la difesa comune e la sfida di Putin alle democrazie continentali, i fondi di Putin alla politica dei nostri Paesi, o la nascita di campioni economici come Amazon o Google … – ha mostrato che la differenza coi nostri politici si è fatta spaziale: concretezza, pragmatismo, soluzioni e non retorica. Altro che i giri di parole per non dire mai un cazzo di scomodo a qualcuno.
Azz, ma non è che questa storia della grandeur è vera per davvero?
20 Aprile 2022
Editoriali & commenti
Ah les Français! Il dibattito di Parigi ha fatto questa sera una vittima, la nostra politica bizantina
(di Bulldog) Ci sono poche cose che mi danno l’orticaria ed una di queste è dover dar ragione ai cugini. E’ vero, il loro sistema elettorale è diverso, il loro modello politico idem, la loro cucina pessima, la loro moda maschile inguardabile ecc, ma Sant’iddio, lì i cittadini hanno l’impressione di contare per davvero. Guardare in diretta il dibattito elettorale fra Emanuel Macron e Marine Le Pen di questa sera non può che suscitare in noi italiani una grande invidia per i Francesi. Da quanti anni noi non possiamo vedere una trasmissione televisiva nella quale i due politici che si contendono il potere si confrontano direttamente, con asprezza, ma con estrema chiarezza? Questa sera un presidente debole, inviso a tantissimi in Francia come in Italia, e una candidata da sempre all’opposizione hanno presentato ai loro elettori il loro modello di società per i prossimi cinque anni. Temi chiari, risposte dirette. Ruolo neutro dei moderatori. Ma soprattutto, un dibattito che mette in evidenza i veri protagonisti: le loro idee, i loro limiti caratteriali, la loro empatia, il loro mestiere.
Chi vince il dibattito vince le elezioni e governa. Un sistema semplice, diretto, al riparo dai bizantinismi di una classe politica il cui fine ultimo è la sopravvivenza a prescindere dalla volontà degli elettori. Tanto di cappello, anzi chapeaux bas! Macron e Le Pen mettono nel faccia-a-faccia in evidenza i limiti del nostro sistema democratico che, alla fine, è stato pensato per non dare un vero potere al leader eletto dal popolo, ma per costruire una rete di sicurezza che lo limiti e lo controlli. Andava bene (forse) settant’anni fa. Oggi impedisce all’Italia di uscire dal guado. Prima si riforma la macchina e si va verso una elezione diretta del premier, dai poteri più ampi, e prima gli Italiani potranno mettere davvero alla prova i propri leader.
Poi, magari vi farà sorridere l’idea della grandeur francese a livello internazionale (sì, ad ascoltarli sembra che ci credano per davvero…), ma un dibattito di Parigi basato su temi “italiani” – la riforma delle pensioni, il modello di stato sociale per i cittadini più anziani, la conversione energetica, il “patriottismo economico” con la ri-localizzazione delle imprese, il ruolo dell’Europa, la difesa comune e la sfida di Putin alle democrazie continentali, i fondi di Putin alla politica dei nostri Paesi, o la nascita di campioni economici come Amazon o Google … – ha mostrato che la differenza coi nostri politici si è fatta spaziale: concretezza, pragmatismo, soluzioni e non retorica. Altro che i giri di parole per non dire mai un cazzo di scomodo a qualcuno.
Azz, ma non è che questa storia della grandeur è vera per davvero?