Sono passati quindici giorni da quando la maggioranza di destra-centro aveva annunciato il proposito di aumentare la soglia massima utilizzabile per i pagamenti in contante. Il governo lo ha fatto. Con il decreto ‘Energia’ approvato giovedì 10 novembre il Consiglio dei Ministri ha deciso che dal primo gennaio 2023 il limite massimo per i pagamenti in contante sale a 5mila euro. 

Meno male! Vale la pena ricordare che se il governo Meloni non avesse adottato questo provvedimento dall’anno prossimo il limite del contante sarebbe invece sceso a 1000 euro, una cifra davvero ridicola, conseguenza della volontà della sinistra di rendere sempre più difficile l’uso del denaro contante per arrivare poi alla sua completa sostituzione con la moneta elettronica. Il pretesto: la lotta all’evasione fiscale. Ma tutti sanno che sono ben altri i mezzi per l’elusione e l’evasione. Non certo pagare il pane o la benzina con delle banconote, peraltro a corso legale.
Una linea gravissima che avrebbe avuto tre conseguenze principali. 

La prima, di consegnare alle banche, che sono dei privati, il controllo completo del denaro.

La seconda, di ingrassare le banche facendo guadagnare loro un quid per ogni transazione elettronica.

La terza, limitare in maniera intollerabile la libertà dei cittadini sottoponendoli ad un controllo sistematico delle loro spese, delle loro abitudini, dei loro gusti, delle loro azioni.

Adesso però il Governo dovrà anche chiarire se con il rialzo del limite dei pagamenti in contante è alzato anche quello della detraibilità per certe spese, come le spese mediche.