Alzheimer, Verona allarga la sue rete di assistenza coi “punti di ascolto sociale”

Un nuovo progetto denominato ‘Punto di Ascolto Sociale’, che intende integrare la rete assistenziale esistente per offrire una migliore risposta ai bisogni espressi dalle persone ammalate e dalla loro famiglie e fornire informazioni utili e dati alle Istituzioni per favorire una migliore programmazione dei servizi erogati.

Lo strumento principale del ‘Punto di Ascolto Sociale’ è il contatto telefonico al numero 380 7780992, operativo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13. Vi sono poi i due punti dedicati alla consulenza in presenza, uno nella sede dall’Associazione Familiari Malati di Alzheimer Verona – O.D.V. (AFMA) di via Guglielmo Marconi 21/a e l’altro nel Centro d’Incontro a Parona in piazza Vittoria 10.

Un risultato frutto di un grande ed importante lavoro di squadra realizzato in primis da AFMA in collaborazione con i Servizi sociali del Comune e l’Azienda ULSS 9 Scaligera. Il tutto nell’ottica di sviluppare un’attività più efficace con i medici di Medicina Generale, i Centri per il Decadimento Cognitivo e Demenze (CDCD) e i Servizi sociali.

“Ascolto, sostegno, formazione e informazione – ha evidenziato l’assessora alla Politiche sociali Luisa Ceni –. Tutti aspetti positivi che aiutano e danno una speranza non soltanto all’ammalato, ma anche a chi lo circonda. Persone di cui spesso ci si dimentica come i familiari, spaventati dalla realtà di fronte a cui sono posti senza sapere come affrontarla. Quello dato dall’Associazione AFMA è un piccolo ma importante segnale con il supporto medico di specialisti. Tutto ciò sarà possibile grazie a due punti di ascolto in presenza aperti e portati avanti da volontari, vicino alle famiglie, con grande professionalità”.

I nuovi ‘Punti di Ascolto Sociale’ sono stati presentati dall’assessora alla Politiche sociali Luisa Ceni. Presenti il presidente AFMA Giorgio Pedron e la volontaria e referente del Punto di Ascolto Sociale Rosalba Quartulli, la responsabile UOS Centro Decadimento Cognitivo e Demenze dell’Azienda Ulss 9 Scaligera Laura De Togni. Ancora, la presidente della 2^ Circoscrizione Elisa Dalle Pezze e Cristina Purgato assistente sociale della direzione Servizi sociali del Comune.

“Questo punto di ascolto si differenzia da quello classico per un’unione di intenti tra le associazioni e le entità territoriali – il presidente AFMA, Giorgio Pedron e la referente del Punto di Ascolto Sociale, Rosalba Quartulli –. Malattie come l’Alzheimer sono definite ‘malattie sociali’, che portano la famiglia stessa del paziente ad isolarsi e ammalarsi. L’intento dell’iniziativa è proprio quello di dare una continuità a questa forma di sostegno alle famiglie dei malati, che sempre più cercano un punto di riferimento. Un progetto che non vuole sostituirsi all’Ente pubblico, ma che dà un supporto in più con l’aiuto di servizi già esistenti. Principale obiettivo fornire un colloquio professionale, mirato anche alle analisi dei bisogni dei familiari e ad una corretta informazione, per cui ci avvaliamo del supporto degli assistenti sociali dell’Ulss 9 Scaligera e del Comune”.

“Da operatore diretto nei centri specializzati – ha dichiarato Laura De Togni – confermo quanto sia importante il valore di una presa in carico che non sia solo sanitaria, ma anche sociale e assistenziale. Questa iniziativa permette di creare rete all’interno del territorio. Il Comune è attivo con i suoi assistenti sociali, attenti alle esigenze dei nostri pazienti fragile e alle famiglie in difficoltà. Sono questi percorsi che necessitano di un supporto forte. E’ davvero un dono prezioso la presenza di un assistente sociale che possa indirizzare le famiglie”.

“Questa iniziativa rappresenta per noi un’opportunità in più per la cittadinanza – ha dichiarato la presidente Elisa Dalle Pezze –, oltre a dimostrare il consolidamento di un rapporto sinergico che Circoscrizione e Amministrazione condividono con AFMA. L’iniziativa ci ha permesso di dare sostegno non solo ai malati, ma anche alle loro famiglie. Siamo lieti quindi di aderire a progetti come questo e ad altre attività che possiamo mettere in campo per essere vicini alle persone”.

Perché il Punto di ascolto? L’AFMA, nella sua pluriennale attività di ascolto, sostegno, formazione e informazione dei familiari delle persone affette da malattia di Alzheimer o da altra demenza ha potuto constatare i numerosi bisogni di cui necessitano le famiglie per accudire il loro caro nel proprio domicilio e che spesso non trovano una risposta adeguata e tempestiva per le difficoltà di un collegamento efficiente tra Famiglie, Sevizi Sociali, Centri per il Decadimento Cognitivo e Demenze (CDCD) e Medici di Medicina Generale (MMG).

Inoltre, i familiari a cui viene comunicata la diagnosi di malattia di Alzheimer, spesso, vivono la malattia come una connotazione negativa cioè uno stigma, che le porta ad evitare di chiedere aiuto pur avendone un estremo bisogno e non sanno a chi rivolgersi.
Scopo del Progetto è aiutare le persone ammalate e le loro famiglie ad esprimere i loro bisogni e a trovare le risposte adeguate possibili.

Attività Punto di Ascolto. L’Assistente sociale professionale volontaria AFMA valuta i bisogni e può fornire indicazioni riguardanti: i centri medici di diagnosi e cura, l’assistenza domiciliare generica ed integrata, i centri diurni socio-sanitari, la modalità di ingresso in casa protetta o Residenza Assistenziale Sanitari (RSA), la pensione di invalidità, l’assegno di accompagnamento e di cura, la detassazione di oneri sostenuti per l’assistenza, la concessione di ausili (ad esempio per l’incontinenza), l’accoglienza temporanea nei servizi residenziali, gli interventi di sollievo per la famiglia, gli interventi di sostegno economico, il telesoccorso e il telecontrollo. Informazioni sul sito www.alzheimerfamiliari.it.

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