Cashback, così Conte ci invita a spendere ed a fare debito. Usando le carte di credito, ma non la testa

(di Angelo Paratico)  Il governo presieduto da Conte procede spedito in direzione di una insensata abolizione del contante. Certamente è la componente PD nel governo che spinge in questa direzione. Questo servizio reso alla finanza viene da loro spacciato come lotta all’evasione fiscale, quando in realtà si tratta di ben altro. L’evasione fiscale in Italia dicono che sia da record, sfiorando i 200 miliardi di euro, rispetto alla Germania, con 125,1 miliardi, e Francia, con 117,9 miliardi. Ma queste sono cifre da verificare e comunque si evita di dire che dove il livello di tassazione raggiunge dei livelli assurdi, con una serie di balzelli e una burocrazia soffocante, l’evasione diventa spesso una necessità.

Ora Giuseppe Conte  offre un  Bonus  cashback da 300 euro per incrementare l’uso delle carte di credito. I termini e le condizioni non sono chiari, ma si tratterebbe di offrire da dicembre un bonus fino a 300 euro in un anno (rimborsi sul conto del 10% su un tetto di acquisti fino a 1500 euro semestrali). Tutti gli italiani potranno ricevere fino a 300 euro di bonus per gli acquisti fatti nei negozi fisici con pagamenti elettronici dal primo dicembre. Questa misura si trova nel decreto agosto convertito in legge a ottobre e servirebbe a far ripartire i consumi. Quello che si sa del suo funzionamento è quanto comunicato dal premier Giuseppe Conte nei giorni scorsi in vari incontri istituzionali con gli operatori del settore e poi trapelato alla stampa. Da questi elementi, si sa che i soldi arriveranno in forma di rimborsi (“cashback”) semestrali (di massimo 150 euro l’uno, su un tetto di 1500 euro) direttamente sul conto corrente del cittadino in forma di bonifico.

Si insiste molto per pagamenti con Carte di Credito ma si evita di informare i cittadini che in caso di mancata copertura gli istituti emittenti saranno autorizzati ad applicare interessi da usurai.  Per questo motivo i debiti contratti con carta di credito sono assai insidiosi. I tassi d’interesse sui debiti da carte di credito sono spesso a due cifre, e alcuni consumatori finiscono per ripagare più volte la cifra che avevano originariamente presa in prestito.

Negli Stati Uniti, il paese che le ha inventate, il debito totale delle carte di credito ha ormai superato la soglia dei mille miliardi di dollari, diventando una vera e propria piaga sociale. Nel complesso, nel 2017 i consumatori statunitensi avevano un debito di quasi 13 trilioni di dollari.  In Francia, sul finire del secolo scorso, fu necessaria una legge per sanare – a carico dello Stato – il debito delle famiglie coi gestori delle carte di credito. Sarà questo il futuro di noi italiani, indebitarci sino al collo, senza neppure renderci conto di cosa abbiamo fatto?

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