(di Stefano Cucco) Un veronese ai vertici dell’Ava, l’Associazione veneta avicoltori che ha sede a Cologna Veneta e conta oltre duecento soci. Si tratta di Diego Zoccante, allevatore di tacchini a Bolca, eletto presidente regionale al posto del vicentino Ezio Berti. Impegnativo il compito che lo attende, dalla ripartenza dopo l’epidemia di aviaria alle problematiche connesse al conflitto in Ucraina. “Prendo in mano il timone dell’associazione in un momento difficile per il settore”, spiega Zoccante, che è anche vicepresidente della sezione di prodotto di Confagricoltura Veneto e presidente di quella veronese. “La buona notizia è che dal 2 maggio sono cadute tutte le restrizioni legate alla lunga epidemia aviaria che ha colpito il Veneto, con Verona che è stata martoriata dal maggior numero di focolai. La brutta notizia è che ora, venendo a decadere il decreto, le aziende che sono ancora ferme non avranno più diritto agli indennizzi per danni indiretti. Non tutte, infatti, riescono a riaccasare, in quanto non ci sono abbastanza animali. Ci vorrà qualche mese per risalire in carreggiata, ma per tornare alla normalità servirà molto più tempo. Anche perché i danni indiretti conteggiati fino al 31 dicembre 2021 ci verranno risarciti per il 25% per l’autunno. Per il restante 75% dovremo attendere il 2023”. Altro compito che attende il neo presidente è l’urgenza di ottenere una migliore remunerazione del prodotto. “Punto a collaborare con i sindacati agricoli per affrontare il problema del reddito, oggi pari a zero”, spiega Zoccante. “Gli animali ci vengono pagati dalle aziende di trasformazione con valori fermi da anni. Mentre i costi dell’energia elettrica hanno raggiunto cifre esorbitanti”. Ricordiamo che il Veneto è la prima regione per il comparto avicolo con 764 allevamenti di polli e 410 di tacchini da carne.