La prima decisone dei Ministri di Salute e Finanze del G20 iniziato ieri a Roma è stata che bisogna vaccinare contro il Covid il 40% della popolazione mondiale entro il 2021 e il 70% entro la metà del 2022. Per questo viene istituita una task force per la cooperazione globale contro le pandemie, presieduta da Italia e Indonesia e che lavorerà coordinandosi con l’OMS. La Banca Mondiale sarà il finanziatore.

Nel comunicato finale è stato confermato l’impegno a “garantire un tempestivo ed equo accesso a vaccini, terapie, diagnostica e personale sicuri, economici, di qualità ed efficaci dispositivi di protezione, in particolare nei paesi a basso e medio reddito (LMIC)”. E in questo senso è stato confermato l’obiettivo “di vaccinare almeno il 40% della popolazione in tutti i paesi da parte del fine del 2021 e il 70% entro la metà del 2022, come raccomandato dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS)”.

E’ chiaro che, come spesso messo in evidenza dalla comunità scientifica, non è pensabile averla vinta nella lotta al Covid segna parte del mondo non vaccinata. L’impegno dei paesi più progrediti è quindi quello di fare in modo che i vaccini arrivino nei paesi del terzo e del quarto mondo.

Le evidenze epidemiologiche hanno dimostrato che là dove non è stata fatta una campagna vaccinale pesante, il Covid dilaga, specie adesso con la stagione fredda. In Russia, in Romania, in Grecia, in Bulgaria ed in molti paesi dell’Europa orientale dove le percentuali di vaccinati sono molto basse i contagi sono in aumento esponenziale. A ulteriore conferma che il vaccino rimane l’unica arma efficace contro il Covid.