Giuliano Amato come Alice nel Paese delle Meraviglie e il paradosso “Sottile”
Caro Direttore,
che schifo, che vergogna e che infamia!
E non parlo solo dei cronisti giudiziari che sono gentilmente omaggiati di password di accesso agli atti giudiziari: in quel caso, se fossimo in un paese non di impuniti, i magistrati responsabili sarebbero da radiare.[//]
Lo schifo mi viene dal Ministro Amato che – ancora sconvolto dalla notizia che i bambini non li porta la cicogna – si dice “allarmato” di questa cosa e si lamenta della scomparsa del segreto!!!
Ma come!
La Gregoraci, e altri, da Potenza sono stati ricoperti di letame; su Repubblica e sul Corriere non passa giorno che non vengano pubblicate notizie coperte dal segreto istruttorio; nel mio studio sono costretto a pagare migliaia di euro per garantire la privacy dei clienti e se sgarro mi fanno due orecchie così; non posso ritirare in posta la raccomandata inviata a mia moglie se non dietro delega scritta della stessa; il garante Rodotà ci ha stressato da un decennio almeno sul perchè e sul percome deve essere garantita la privacy; se vado a fare un bancomat sono spiato; se faccio il pieno di benzina sono spiato; se vado in autostrada sono seguito grazie al telepass; se ho il cellulare acceso sono sempre rintracciabile; se mi intercettano mi sputtanano anche se non ho combinato niente.
E in tutta questa situazione il ministro Amato lamenta “la scomparsa del segreto”???
Ma ci prendono per il sedere??
Anzi, no: non ci prendono per il sedere: preferiscono arrestare il vice capo dei servizi segreti perchè dovrebbe fare il servizio segreto alla luce del sole…
Allora ha ragione Sottile: meglio un servizietto segreto…: però lo hanno fregato lo stesso.
Mah!
Massimo C. Denominatore
13 Luglio 2006
Editoriali & commenti
Giuliano Amato come Alice nel Paese delle Meraviglie e il paradosso “Sottile”