(di Carlo Rossi) Negli anni 40, si lega alla fatidica data del 25 luglio e all’ordine del giorno Grandi, che voleva spodestare il Duce. Di lì in poi, per l’Italia, si acuì la tempesta. Una fase che ricorre spesso nella nostra politica, il governo balneare. Non attuale per un paese che fa parte del G7 . Il  primo  Governo  Leone  è  stato  il  primo  governo “balneare”. Questa  fortunata formula se esprime con immediata efficacia il concetto di un esecutivo di breve e predefinita durata, può indurre a  sottovalutare l’importante funzione di  (necessaria) decantazione che svolse per consentire al  processo  di  transizione  politica del centro-sinistra di giungere  a definitiva maturazione. Questo processo era già stato avviato faticosamente nel luglio del 1960, quando sull’onda di proteste di piazza, il governo Tambroni era stato costretto alle dimissioni e  il  Presidente  Gronchi aveva  quindi  affidato l’incarico a Fanfani di formare un monocolore democristiano (Fanfani  III) con  l’appoggio  esterno  di  PLI,  PRI  e  PSDI e dell’importante astensione del PSI: espressione di quelle convergenze parallele che costituivano l’avvio delle trattative politiche per la realizzazione di una maggioranza organica di centro-sinistra.

Nella IV legislatura che ha inizio il 16 maggio  1963 il  Presidente Segni,  senza effettuare nessuna consultazione,  convoca  il  segretario  socialista Nenni,  comunicandogli  la  sua  decisione  di  incaricare il  Presidente  della  Camera Giovanni Leone, per  un  governo  di  attesa,  il  cui  eventuale  insuccesso comporterebbe come unica alternativa lo scioglimento delle Camere. Il 20 giugno, il Presidente Segni incarica Leone, il quale intende, in pieno accordo col (o,  se  si  vuole,  rigidamente sulla  base  del  mandato ricevuto)  Capo  dello  Stato,  dare  vita  ad  un  governo  decantazione  al  fine  di  consentire  la  maturazione  dei  presupposti  politici  necessari  per  un governo di centrosinistra organico. La  serata  del  21  giugno,  Leone  sale  al  Quirinale  con  la  lista  dei  ministri,  forte  della convinzione  presidenziale  che  in  caso  della  mancata  fiducia,  non  potrà  che  esserci  lo scioglimento anticipato delle Camere.

La soluzione  del  governo  balneare, guidato  dal Presidente  della  Camera  Leone, è l’esclusivo  frutto  della  volontà  presidenziale,  che  si  forma senza  necessità  di  ulteriori  consultazioni e  che  viene imposta ai  partiti,  soprattutto  a  quello socialista, con la prospettiva dello scioglimento anticipato. La vicenda del primo governo balneare di epoca repubblicana testimonia quel processo di tendenziale ampliamento dello   spazio   di   intervento   presidenziale,   conseguente   alla   sua posizione istituzionale di  Capo  dello  Stato,  la  quale implica  logicamente  che egli rappresenti l’unità nazionale “non soltanto nel senso dell’unità territoriale dello Stato, ma anche, e soprattutto, nel senso della coesione e dell’armonico funzionamento dei poteri, politici e di garanzia, che compongono l’assetto costituzionale della Repubblica”.  

Estati “bollenti” sono nella tradizione ormai della politica italiana. E scatta immediatamente il parallelismo con le vicende di questi ultimi anni incerti. Come non ricordare le vicende del Conte I e II, del Papeete. Sarà la volta del primo governo Draghi? Le tensioni interne alla maggioranza sono altissime. E si avvicina il fatidico 25 luglio.