I sogni sull’Arsenale, il silenzio su Ca’ del Bue

Apprendiamo dai giornali che la Giunta Comunale di Verona ha approvato il nuovo progetto per il recupero dell’Arsenale e che tra pochi mesi inizieranno i lavori, anche se non ci sono tutti i finanziamenti. Si pensa di coprire l’ingente spesa con la vendita di due palazzi, già promessi alla Fondazione Cassa Risparmio e con il contributo spontaneo dei veronesi, il cinque per mille sui redditi (se si ricorderanno di scriverlo). [//] E sperando nella partecipazione diretta di alcuni imprenditori, per la parte commerciale, e con la costruzione di un garage sotterraneo. Credo che sia l’aria elettorale che fa fare questi discorsi, non certo un ragionamento fondato su dati concreti ed attuali, o quanto meno con richieste di Enti, o Società interessate all’investimento. L’unico annuncio forse attuabile è la costruzione del garage sotterraneo, perché è un vecchio contratto in essere, che deve trovare esecuzione, se verrà approvato dalla Soprintendenza ai Monumenti. L’euforia, quindi, della Giunta e del Sindaco non è da seguire, perchè allo stato ha solo i soldi per riparare una parte del tetto e pagare il progettista e sono quelli che sono rimasti dalla vendita di Castel S.Pietro, sperando che vada a buon fine. Non vedo, invece nessuna reazione, o preoccupazione da parte dei politici per le cattive notizie su Cà del Bue , che, a quanto pare, e se tutto va bene, dovrà essere demolito e ricostruito .
Nessuno ha pensato di accertare come sia potuto avvenire tutto questo, perché fino a poco tempo fa pareva che si potesse risolvere il problema limitato al solo mancato funzionamento del separatore dei rifiuti, ed ora invece ci si dice che è la parte “produttiva” a non funzionare.
E’ mai possibile che solo in questo scorcio di tempo si sia scoperta l’anomalia?! E perché, mentre si studiavano le soluzioni per aggiustare la parte anteriore del complesso aziendale, non si è verificato il resto?!
Credo che qualche cosa si debba dire alla città, che ha investito per risparmiare sullo smaltimento dei rifiuti e rivendere il servizio agli altri per fare cassa; invece paghiamo di più degli altri, oltre ad essere stati dissanguati per costruirlo e forse dovremo restituire tutti i finanziamenti.
Non è forse il caso di trasportare i nostri rifiuti a Brescia, che funziona perfettamente e costa molto meno, anche forse meno dello smaltimento in discarica?!
L’analisi dei costi qualcuno l’ha fatta?
Dovrebbero il Sindaco e l’Assessore delegato rispondere a questi semplici interrogativi e decidere il da farsi nell’interesse di Verona, che ormai non vuole più pagare per i tentativi vani di trovare soci, che non sono interessati, a meno che non si sia sbagliato nel fare i bandi di gara. La chiarezza e la trasparenza difettano ancora. Purtroppo non sarà solo questa l’ultima amara sorpresa delle nostre Aziende, perché temo che da Verona Mercato ed AMT , le sorprese non mancheranno; l’ora della verità sarà alla presentazione dei bilanci che, fatto strano, verranno presentati dopo le elezioni; circostanza ben significativa!

L’Adige, 25 marzo 2006, pag. 2

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