(aggiornato) I teppisti che vanno in giro di notte a tagliare le gomme delle macchine non sono ancora stati presi e continuano nella loro opera di danneggiamento. Dopo i danneggiamenti al Saval e la quarantina di macchine “azzoppate” in Valdonega nelle scorse nottate sono passati in borgo Trento. Stamattina sono stati in molti che quando sono scesi da casa per recarsi al lavoro hanno avuto la brutta sorpresa di trovare la propria auto con una o più gomme “a terra”. Uno dei gommisti chiamati per aggiustare gli pneumatici e mettere le macchine in condizione di ripartire ha riferito che negli ultimi giorni saranno state quasi 200 le chiamate per interventi del genere. Una cosa mai successa.

Il gommista ha rilevato che molte volte i teppisti  bucano la gomma sul lato usando una siringa, per cui, non vedendo un taglio evidente il malcapitato automobilista pensa di avere “bucato”. Ma non è così. Si tratta di un danno fatto volontariamente e ripetutamente. Diversi automobilisti hanno avuto anche le macchine con nel portiere segnate volontariamente con degli oggetti a punta. Inutile sottolineare che, a parte di disagio, questi atti teppistici rappresentano anche un costo per chi li subisce. Senza dire di quelli che si sono trovati il parabrezza sfondato. Le strade di Verona sono piene di macchine in sosta, anche perché mica tutti si possono permettere un garage. Sarà così difficile beccare i teppisti? Sono in corso indagini.

Sul tema si è accesa la polemica politica. Per il movimento Traguardi: «In questi ultimi anni abbiamo assistito all’abbandono dei quartieri con un vero e progressivo fenomeno di “periferizzazione”.
Il nuovo anno, infatti, si è tristemente aperto con un inasprimento di episodi di microcriminalità, diffusi soprattutto nei quartieri della città. La crescente ondata di microcriminalità porta inevitabilmente i cittadini ad interrogarsi sulla tenuta della sicurezza così come impostata dall’attuale amministrazione. Si sente parlare in questi giorni di un ampliamento delle forze di polizia dislocate nei quartieri per far fronte al fenomeno delle baby gang. Una soluzione, quella prospettata dall’assessore alla sicurezza Padovani, che rischia tuttavia di diventare l’ennesimo intervento spot volto a quietare gli animi dei residenti, quando ormai è troppo tardi. Occorre invece agire con misure strutturali, frutto di un’indagine sulle ragioni che hanno portato al verificarsi di tali episodi, soprattutto da parte di giovanissimi e incentivo a costruire insieme una città più vivibile per tutte e tutti i veronesi.
Una diffusa illuminazione, strade più vive anche con la collaborazione di attività commerciali e culturali, una seria educazione civica nella scuola primaria e secondaria, attenzione alle situazioni di marginalità e fragilità, costante dialogo tra forze dell’ordine e cittadinanza. Queste – prosegue la nota di Traguardi – alcune delle iniziative che potrebbero, insieme, contribuire a migliorare la vivibilità dei nostri quartieri perché luoghi più vivi sono anche luoghi più sicuri. Traguardi da sempre incentiva proposte che partano dai cittadini per riqualificare e ridare vitalità ai propri quartieri, dove anche i più giovani possano sentire di appartenere ad una comunità ed essere i destinatari delle opere di miglioramento del luogo in cui vivono. Una cittadinanza consapevole riduce anche il rischio del verificarsi di episodi di microcriminalità, ridando ai quartieri una propria identità che, altrimenti, si rischia davvero di perdere.
La città del futuro è una città policentrica dove non esistono cittadini di serie A e cittadini di serie B, zone della città più controllate e zone lasciate in balia di se stesse e dove la sicurezza va di pari passo con la vivibilità.