Oggi è scaduto il termine per chiedere il risarcimento per i danni del nubifragio che il 25 luglio che ha colpito in Veneto. In tutta la regione ammontano a 90 milioni per il pubblico, mentre quelli a carico dei privati superano addirittura il miliardo. Peschiera è il comune più colpito. I danni ai privati ammontano a più di 200 milioni. Cui bisogna aggiungerne altri due di quelli subiti dalle proprietà comunali. Una bella botta anche per un’economia fiorente come quella di una delle zone più turistiche d’Italia. Ma i disastri della grandine e del vento non hanno risparmiato nemmeno l’entroterra gardesano e le zone limitrofe un’altra ventina di milioni di danni.

Le auto rovinate e messe fuori combattimento dalla grandinata centinaia, con tanto di cristalli sfondati e carrozzerie ammaccate. Sia di residenti che di turisti. Particolarmente colpite le Tesla che, non avendo il tetto metallico, sono state praticamente scoperchiate e la pioggia ne ha allagato gli abitacoli. Ma sono anche le case, e di conseguenza i loro proprietari, a fare i calcoli di quanto costerà rifare il tetto, per quelli che l’hanno avuto distrutto dai proiettili caduti dal cielo, o gli intonaci dei muri perimetrali che sembrano essere stati mitragliati durante un combattimento. Idem per le tapparelle bucate, i Velux degli abbaini sfondati, ed i giardini devastati. Pesante anche la distruzione di un numero enorme di pannelli solari. Dovranno essere sostituiti. E quelli danneggiati smaltiti. E questo, come si sa, è un altro problema. Si pensava che si sarebbe posto fra molti anni. Invece a porlo subito c’ha pensato la grandine.
E se gli edifici in muratura portano evidenti i segni della tempesta è facile immaginare i danni ricevuti dai campeggi, con le loro strutture abitative ‘leggere’. Ad appesantire il bilancio il mancato guadagno per quel 20/30% di turisti che hanno interrotto la vacanza e se ne sono tornati a casa.





