(di Gianni Schicchi) Giovedì 4 agosto sarà di scena per l’Estate Teatrale Veronese, Nothing/Lear: un nuovo spettacolo di Michele Lucenti col Balletto Civile. “Nel nome del padre, del figlio e della libertà” è liberamente tratto da Re Lear di Shakespeare, che nelle mani del collettivo si trasforma in una drammaturgia coreografica ficcante, spigolosa, capace di inserirsi come un cuneo nelle pieghe della realtà. Corpi che affrontano la parola, quella della tragedia shakespeariana, corpi che raccontano di amore e potere, di eredità paterna, di desiderio di restare. Balletto Civile reinventa l’idea di classico alla ricerca della danza del futuro.  Un duello fisico fra corpo e parola, movimento e spazio scenico, dove il punto di partenza del lavoro sarà l’eredità dei padri, della quale si analizzano il peso che grava sulle scelte personali, la necessità di rinnegarla e allo stesso tempo di nutrirsene per riformare le propria identità. 

Così l’immagine dei padri contamina i bisogni e le aspettative dei figli. La nostalgia si trasforma in slancio prospettico, mentre la danza eclettica in assoli, in coppia o in gruppo, esplosiva o raggelata in movimenti stilizzati, fa da collante proponendosi, in definitiva, come elemento rigenerante.  Corpi che affrontano 

Una prima nazionale coprodotta dal Balletto Civile Teatro degli Impavidi di Sarzana, in collaborazione con Ert Emilia Romagna Teatro Fondazione, Dialoghi /Residenze delle Arti Performative, Villa Manin Codroipo. La regia e coreografia sono di Michele Lucenti, la drammaturgia di Balletto Civile creato ed interpretato da Attilio Caffarena, Maurizio Camilli, Loris De Luna, Maurizio e Michela Lucenti, Alessandro Pallecchi, Matteo Principi, Emanuela Serra, Giulia Spattini. Assistente alla creazione Ambra Chiarello, disegno sonoro Guido Affini, fonica Marco Oligieri, luci Stefano Mazzanti/Chiara Caifa, scene e costui Alessandro Ratti/ Balletto Civile.

Dal 6 agosto al 18 agosto (escluso mercoledì 10 agosto) torna al Teatro Romano l’inesauribile magia dei Momix. La loro non è soltanto creatività in punta di piedi, ma un complesso di effetti corporei speciali, invenzioni cromatiche equilibrismi artistici che trasportano il pubblico in un mondo di meraviglia assoluta. Conosciuta internazionalmente per i suoi spettacoli di eccezionale inventiva e bellezza, Momix è una compagnia di ballerini-illusionisti diretta da Moses Pendleton. La sua fama è legata alla capacità di evocare un mondo di immagini surreali facendo interagire corpi umani, costumi, attrezzi, giochi di luce. 

La compagnia prende il nome da un assolo ideato da Pendleton – al tempo membro dei Pilobolus Dance Theatre – per i giochi olimpici invernali di Lake Placid nel 1980. Nel corso degli anni la formazione e le sue dimensioni hanno subito diversi mutamenti, ma è rimasto intatto l’impegno a contribuire allo sviluppo dell’arte della danza, divertendo il pubblico. Dopo numerosi anni dell’acclamatissimo spettacolo iniziale Momix Classics, che li ha imposti all’attenzione del pubblico internazionale, nel 1992 Momix presenta Passion, che diventa in breve tempo un altro successo mondiale. 

L’ultima nata in casa Momix è Alice, che ha debuttato a Roma in prima mondiale nel 2019, ottenendo l’ennesimo travolgente successo anche a Verona. Ora è la volta di Back to Momix che celebra il ritorno sui palcoscenici del gruppo dopo la pausa forzata per la pandemia.