«La grande crisi a metà 2009, ma Verona ce la farà». Parola di Gian Luca Rana presidente di Confindustria Vr

Con quasi 1600 aziende associate, Piazza Cittadella più forte e rappresentativa I nuovi servizi e le misure per fronteggiare la crisi finanziaria e la recessione GUARDARE AVANTI. “La crisi che ci ha colpito segna una forte discontinuità rispetto a un passato di sviluppo, ma dobbiamo vedere il bicchiere mezzo pieno e credere nelle nostre capacità, sconfiggendo la miopia del medio periodo. Piuttosto, occorre continuare a investire per non farsi trovare impreparati quando le opportunità torneranno a spingere la produzione e l’economia del territorio. Il Paese ha la capacità di farcela, e Verona ha sempre dimostrato una forza trainante”. Così Gian Luca Rana, presidente di Confindustria Verona, ha sintetizzato la situazione e le prospettive nel corso della tradizionale conferenza stampa di fine anno. [//]

Un anno di attività. Nel 2008 Confindustria Verona ha raggiunto traguardi importanti e ha consolidato la sua rappresentatività toccando le quasi 1600 aziende associate: ma oltre al numero, è da sottolineare la composizione delle imprese, che provengono da tutto il mondo produttivo, dalle manifatturiere ai servizi. Questa forza deriva dal territorio, come ha dimostrato il primo Forum di Confindustria delle imprese multinazionali, che ha riunito le aziende importanti che hanno scelto Verona.

Il 2008 è stato contrassegnato anche da nuove relazioni con le istituzioni: apertura e dialogo non sono solo parole. Confindustria Verona ha lavorato con la Provincia, con il Comune capoluogo e con i sindaci della provincia, con le organizzazioni imprenditoriali e con quelle sindacali per lo sviluppo del territorio. E la Camera di Commercio, che deve essere sempre più una grande opportunità per Verona, mettendo insieme le capacità di tutte le organizzazioni che ne fanno parte.

Il core business di Confindustria Verona resta comunque la cura degli associati. Nel 2008 sono stati registrati 12.500 contatti per prestazione di servizi, consulenze e supporto. Inoltre più di 4.500 persone hanno preso parte a incontri, convegni e seminari, e i temi forti del momento come il federalismo e la crisi finanziaria sono oggetto di costanti aggiornamenti.

I servizi alle imprese. Il business ha bisogno di supporti innovativi: per questo l’offerta di Confindustria Verona è cresciuta ancora. PerInnovare ha compiuto un anno, è stata introdotta la BCC per consentire gli acquisti via internet e rendere gli approvvigionamenti più diretti ed economici. Il servizio “231” aiuta le imprese a dotarsi di un modello organizzativo che le tuteli, e vi sono supporti anche per l’ambiente e la sicurezza e per la ricerca del personale. Distretti produttivi: Verona ha il primato nel Veneto per progetti presentati e finanziamenti ottenuti, e tra breve partiranno i nuovi servizi sull’energia e sulla privacy.

La crisi finanziaria. Confindustria Verona fronteggia la crisi finanziaria muovendosi su due strade principali, dopo aver constatato tra gli associati un peggioramento nelle condizioni di concessione del credito: da un lato attraverso lo strumento Neafidi, che dopo la fusione è diventata più forte, tanto da stringere con la Regione un accordo da oltre 3 milioni di euro, in grado di generare attività di sostegno alle imprese per oltre 200 milioni; dall’altro aprendo un dialogo concreto con le banche del territorio e predisponendo per le imprese associate varie attività di ascolto e di supporto, come una finestra di dialogo e segnalazioni sul sito internet.

La situazione congiunturale a Verona. Anche l’economia del territorio risente della recessione globale. Export in frenata, anche se a fine anno gli ordini interni sono previsti in recupero. La ripresa è rinviata al 2010, dopo che il consuntivo del terzo trimestre 2008 e le previsioni per il quarto indicano un calo di produzione di mezzo punto. La struttura economica veronese allevia la crisi: alcuni settori sono in difficoltà (il metalmeccanico, il tessile, il marmo) mentre altri mantengono valori positivi (l’alimentare). L’occupazione indica valori moderatamente negativi (-0,7%), calano gli ordini anche se per l’ultimo trimestre è atteso un +0,2% dall’interno.

Cassa integrazione. I dati veronesi confermano l’aumento riscontrato a livello nazionale: la meccanica e il pelli-cuoio i settori più colpiti. La Cig è salita in totale dalle 8.356 ore di novembre 2007 a 30.140 ore nel 2008, interessando anche comparti come l’abbigliamento e il legno. Guardando agli anni precedenti, il 2006 aveva fatto registrare nei dodici mesi un ricorso alla cassa integrazione nell’industria pari a poco meno di 500 mila ore, mentre nel 2007, un anno particolarmente stabile e favorevole per il settore industriale, le ore di Cassa ordinaria erano scese a 311 mila, in entrambi i casi con una significativa incidenza nel settore meccanico.

La forza del territorio. Gli imprenditori hanno evidenziato, con incontri e questionari, i punti di forza e di eccellenza e le debolezze e le criticità del territorio, quindi le opportunità e gli ostacoli allo sviluppo. Benessere sociale, condivisione dei valori d’impresa, istruzione e capacità di fare squadra sono gli elementi fondamentali del territorio veronese, capaci di incidere positivamente sulla crescita delle imprese e del sistema. Sia i punti di forza che le criticità si riscontrano nelle infrastrutture, nei servizi socio-sanitari e nella formazione: ma per il sistema produttivo il territorio è sempre più un valore aggiunto per la competitività e per l’eccellenza.

Censis: Verona “faro” del Nord. L’ultimo rapporto sottolinea l’energia del territorio e il ruolo trainante assunto all’interno della macroregione triveneta e verso la direttrice che ci collega a Milano e Torino. Verona ha l’occasione di contribuire a rafforzare un asse del Nord e proporre un nuovo modello di sviluppo. Il piccolo è bello, ci fa stare tranquilli ma non è in grado di affrontare le sfide del futuro, che sono già in atto con l’internazionalizzazione e l’apertura ai mercati globali. Occorrono imprese adattabili, con solidi principi e valori, capaci di una gestione prudente e trasparente, di visione strategica, innovazione e capacità competitiva.

Produzione industriale e Pil. I dati nazionali dimostrano che a novembre la frenata si è accentuata (-1,8%). Più forte la contrazione del PIL, che chiuderà il 2008 con il -0,4%. Per il 2009 si prevede un ulteriore calo dell’1%. Nei dati grezzi la produzione industriale è calata a novembre dell’11,4% rispetto al -6,7% di ottobre, e il peggioramento degli ordini manifatturieri preannuncia un’ulteriore contrazione in dicembre. Cala la produzione industriale anche in Francia (-4,4%) e Germania (-5,4% a settembre/ottobre). Si accentua intanto il calo degli investimenti rivolti a macchine e attrezzature, ma anche alle costruzioni. Soffrono molto le esportazioni, penalizzate dalla domanda debole.

Le misure del governo. Sono condivisibili ma ancora insufficienti: per Confindustria le risorse a disposizione sono limitate, serve più coraggio a favore di imprese e famiglie per supportare l’economia, altrimenti il rischio è l’ulteriore involuzione di una situazione già pesante. Gli Stati Uniti stanzieranno 300 miliardi di dollari e la Cina 500, mente la UE finora ne ha stanziati solo 30 su un piano di 200 e l’Italia sta facendo molto meno dei partner europei. Confindustria considera quindi necessario più coordinamento per evitare distorsioni sui mercati, e chiede al governo di riservare all’economia reale la stessa decisione e la stessa quantità di risorse mobilitate per il sistema finanziario.

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