Lo chiamano ‘vaiolo delle scimmie’, ma le scimmie non c’entrano. L’Oms lo dichiara emergenza.

Per l’Organizzazione mondiale della sanità il vaiolo delle scimmie è un’emergenza sanitaria. Nel mondo si sta verificando il raddoppio dei casi ogni due settimane e pare tardi per circoscrivere l’epidemia. Ciò comporta un aumento della vaccinazione, dei test, l’isolamento delle persone infette e il tracciamento dei contatti.. E tutto questo avviene mentre nel mondo esiste un’altra emergenza, quella da Covid19. Una complicazione di una situazione già complicata.

Le autorità sanitarie confermano che l’infezione da Monkeypox raramente sviluppa una malattia grave. Generalmente provoca sintomi lievi o moderati, come febbre, affaticamento e le tipiche lesioni cutanee dolorose, che si risolvono entro poche settimane. La mortalità è bassa, ma anche questo virus è soggetto a mutazioni, motivo per il quale gli scienziati lo stanno monitorando e sequenziando. Per ciò che riguarda la trasmissione finora è stato rilevato che è sostenuta dai rapporti omosessuali maschili, ma potrebbe generalizzarsi presto. E’ anche prevedibile che il serbatoio animale naturale che è nell’Africa centrale possa estendersi ad altre zone.

Una curiosità. ‘Vaiolo delle scimmie’ è la traduzione dall’inglese ‘monkeypox’ . In realtà le scimmie non c’entrano niente. Sono i roditori in realtà il serbatoio naturale del virus. D’altra parte gli inglesi chiamano la varicella col nome di ‘chickenpox’, vaiolo dei polli. Ma anche in questo caso i polli non c’entrano. La decisione dell’Oms ricalca quella degli Usa, dove i casi sono arrivati a 6.600 da maggio. Il ministro della Salute  ha annunciato che nelle prossime settimane saranno distribuite 1 milione di dosi di vaccino.

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