Morgante: il bazar dell’utero in affitto è illegale. Sia fatta rispettare la legge

Si fa durissima la polemica contro l’annuncio che nel maggio 2022 si terrà a Milano una fiera chiamata elegantemente “Un sogno chiamato bebè” che, sostengono i Pro-Vita, celerebbe però un vero e proprio salone della fecondazione assistita, un grimaldello per prospettare anche l’utero in affitto. I Pro-vita chiedono a gran voce che venga fatta rispettare la legge 40 (art.12) che vieta il commercio di gameti, embrioni o la surrogazione di maternità. «I talebani afghani vogliono impedire alle donne di costruirsi un futuro. I talebani dell’Occidente vogliono trasformare le donne in meri strumenti per fornire figli a chi è disposto a comprarli – tuona Maddalena Morgante, responsabile del Dipartimento famiglia, pari opportunità e valori non negoziabili do FDI nel Veneto -. La fiera “dell’utero in affitto” non è soltanto illegale, ma è il grimaldello per distruggere valori, affetti, sentimenti…tutto buttato in un frullatore di follia! Basta! Dobbiamo difendere la vita e dobbiamo impedire che un bambino diventi un prodotto, una merce da ordinare online senza alcun rispetto. Questo bazar immondo non deve nemmeno iniziare».

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