“Mozart e Salieri”. Mercoledì 25 gennaio e giovedì 26 alle 10,30 in Sala Filarmonica

(Di Gianni Schicchi) La pièce teatrale “Mozart e Salieri” verrà presentata nell’ambito della rassegna Arena Young di Fondazione Arena, mercoledì 25 gennaio e giovedì 26 alle 10,30 in Sala Filarmonica (ex cinema Filarmonico di via Roma).

Lo spettacolo fa parte delle manifestazioni indette per la quarta edizione di Mozart a Verona ed è opera di Francesca Veneri, liberamente desunta dal dramma di Aleksandr Puskin e riguardante il celebre Requiem KV 626 di Mozart, nella versione di Carl Czerny per pianoforte a quattro, soli e coro misto. 

È il più famoso dei piccoli dramma dell’autore russo e la versione proposta verte quasi esclusivamente sulla seconda parte del dramma puskiniano: la commissione, la stesura e l’elaborazione del Requiem mozartiano che qui viene affidato all’intervento del coro e del pianoforte a quattro mani, in un intreccio inscindibile con il testo teatrale e lo sciogliersi dell’azione teatrale dei due attori in scena che saranno impersonati dalla stessa Francesca Veneri (Mozart) e Lorenzo Bassotto (Salieri). 

L’oscuro personaggio – vera o presunta incarnazione dello stesso Salieri – che commissiona a Mozart la composizione di un Requiem, appare il pretesto affinché si dia inizio alla realizzazione dell’ultimo capolavoro mozartiano che il compositore ultimerà sul letto di morte, in un dialogo serrato con Salieri. Rimane intatta la precisa intenzione di Puskin indirizzata a contrapporre la cupa invidia di Salieri all’irruenza del genio e della grazia di cui è intrisa la musica di Mozart.

Salieri sa dolorosamente che la sua musica non potrà che aleggiare muta, quand’anche non fosse precipitata nell’oblio, ed è altresì consapevole di aver avuto abbastanza talento per riconoscere la genialità assoluta e inarrivabile di Mozart, ma non abbastanza talento per saperla superare. Le sublimi melodie mozartiane, quasi una emanazione di grazia divina, scaturiscono fluide e leggere dalla mente e dall’anima di Mozart conferendogli quell’immortalità che noi tutti ancora oggi gli riconosciamo.

I solisti della pièce saranno i cantanti: Manuela Schenale (soprano), Alessandra Andreetti (mezzosoprano), Dario Righetti (tenore), Valentino Perera (basso). Dirigerà il maestro Vito Lombardi con i delegati al pianoforte a quattro mani, Francesca Zancanaro e Pietro Salvaggio, mentre il coro della Fondazione sarà diretto dal maestro Ulisse Trabacchin. 

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